“Lucignolo”: in mostra a Gibellina le opere d’arte degli alunni dell’Istituto “A. Manzoni”

GIBELLINA – Si è inaugurata venerdì 9 maggio, presso il museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina, l’esposizione delle opere dei laboratori delle alunne e degli alunni delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo “A. Manzoni” di Alessandria della Rocca e di Bivona. Una vera e propria mostra d’arte contemporanea, che potrà essere visitata presso il prestigioso museo d’arte contemporanea fino al 3 giugno e cherappresenta  l’evento conclusivo del progetto “Lucignolo – L’Arte a scuola “,  ideato e realizzato, con i ragazzi,  dall’insegnante e artista stefanese Alfonso Leto. Il percorso laboratoriale ha impegnato per mesi gli alunni nelle attività creative dedicate alla pittura della Transavanguardia attraverso la reinterpretazione di cinque grandi opere di Chia, Paladino, Cucchi, Clemente e De Maria.

«Il progetto Lucignolo nasce sulla scia dell’entusiasmo dell’insegnante e artista Alfonso Leto che ha inteso promuovere l’incontro degli alunni, giovani artisti, con la creatività al fine di stimolare in loro la capacità di osservazione e di leggere la realtà ed il mondo contemporaneo – spiega Rosaria Provenzano, Dirigente Scolastico dell’Istituto – Il progetto ha consentito ai ragazzi di misurarsi con la multiforme potenzialità dell’arte e di poterne cogliere la forza comunicativa ed espressiva, sia osservando le opere d’arte selezionate dal prof. Leto, sia riproducendole in laboratori di classe».

Nota del docente curatore dei laboratori didattici: Ho scelto le opere degli artisti della transavanguardia, non solo per un senso di affinità personale e con Gibellina, e non solo per aver ricevuto da Achille Bonito Oliva, direttore del settore arti visive della Fondazione, grande incoraggiamento  a procedere su questa strada, con la sua entusiasta supervisione, ma soprattutto ho scelto la transavanguardia come terreno di gioco, con i miei alunni,  perché le opere di Chia, Cucchi, Paladino e De Maria, per la loro peculiarità psicologica ed estetica, rappresentano un momento  di ritrovata e perpetua “pubertà” dell’arte contemporanea, così ricca di inciampi, libertà lessicale, fantasia equilibrismo pittorico. I ragazzi, infatti hanno scelto loro stessi le opere da reinterpretare, e dopo, in una organizzazione di gruppo che li ha visti compartecipi di un ensemble pittorico di tele assemblate, quattro distinti laboratori si sono “aggiudicati” la riesecuzione  delle 5 opere scelte: di Cucchi: “La caccia mediterranea”;  di Chia “Il pittore e i suoi orsacchiotti”;  di De Maria “I fogli che il vento mi sparge” (opera che sarà presentata in performance con i suoni della batteria dell’alunno Gaetano Raineri); di Paladino: “Lasciatemi riposare nell’ombra”, di Clemente un “Ritratto” muliebre degli anni Novanta.

La mostra inoltre presenta una sezione di Ceramiche dai laboratori scolastici e due grandi composizioni polimateriche che, traendo insegnamento dalle opere di Toti Garraffa con la cera pongo,  hanno offerto ai ragazzi fertilissime occasioni di un laboratorio attivo e giocoso, con il riciclo di materiali poveri.  Così come è presente una sezione di video autoprodotti dagli alunni in laboratorio artistico multimediale  che consistono nell’ideazione e realizzazione di piccole sequenze grafiche animate e commenti musicali, in un contesto creativo che cerca di far acquisire e sviluppare creatività narrazione interazione tra mezzi espressivi in piccoli prodotti che certamente fondano semi di esperienze che daranno certamente frutti nel processo evolutivo dei ragazzi (che, ricordiamolo, hanno dai 12 ai 13 anni!).