Servizio idrico integrato, il Comune di Santo Stefano Quisquina riafferma con forza la legittimità della gestione autonoma: Basta Sospetti Lesivi della Nostra Storia

SANTO STEFANO QUISQUINA – Preso atto delle ulteriori, reiterate, pretestuose ed infondate prese di posizione da parte della Consulta delle Associazioni di Aica anche attraverso una ricorrente campagna mediatica pregiudizievole tesa a gettare ombre e discredito sul legittimo operato e le rivendicazioni che in decenni la comunità di Santo Stefano Quisquina ha addotto a salvaguardia di un bene pubblico come l’acqua, l’Amministrazione comunale di S.Stefano Quisquina respinge fermamente al mittente le accuse e il ritornello accusatorio di tribalismo e di egoismo da ultimo sollevate in riferimento alla concessione sulla gestione in salvaguardia del servizio idrico.

Quanto alla presenza dei requisiti richiesti dall’art. 147 comma 2 bis del D.lgs n.152/2006 si ribadisce per l’ennesima volta che il Comune di S.Stefano Quisquina :

– ha rispettato il cronoprogramma di vincoli tecnico -contabili previsti  dallo schema di convergenza art. 31.9 della delibera ARERA n. 580/2019/R/idri

– i cittadini stefanesi pagano “tutti” il consumo di acqua con regolari letture con misuratori da sempre installati sin dagli anni 50 del’900 ed interamente eseguite dall’ufficio idrico del Comune. Una tassazione che ha coperto nei vari PEF tutti i segmenti del servizio comunale:  la captazione, la distribuzione, la manutenzione, i costi del personale e gli ammortamenti.

– Santo Stefano Quisquina è sita all’interno di un’area protetta inclusa nel piano paesaggistico della provincia di Agrigento con riconoscimento di tutte le tutele di natura idrogeologica previsti per tali aree;

– il comune di Santo Stefano Quisquina è da anni in possesso di certificazioni di qualità delle acque, dallo stesso bacino estrae la risorsa che mette in commercio la società privata ex “Gruppo Sanpellegrino”.

Quanto alla tutela del corpo idrico si evidenzia che i lavori di adeguamento del nostro depuratore comunale sono stati finanziati nel contesto del programma “Patto per il sud” e comunque, a tutto voler concedere, si evidenzia che il depuratore comunale è ubicato a valle delle fonti di approvvigionamento il che implica l’inesistenza di qualsivoglia rapporto tra le riserve idropotabili del territorio e la possibilità di inquinamento delle stesse .

A ciò aggiungasi che in ossequio ai principi di solidarietà e pubblicità delle acque il Comune di Santo Stefano Quisquina ha da sempre fornito il maggior contributo di risorse idriche di qualità: 460/600 litri di acqua al secondo questi i numeri inconfutabili del contributo in termini di risorse idriche che da questo territorio viene condiviso con la popolazione della provincia agrigentina, un patrimonio comune di straordinaria importanza che tutti noi abbiamo il dovere di rispettare in ossequio ai nuovi equilibri idrogeologici, ambientali ed etici.

Ciò posto, attesa si ribadisce la sussistenza di tutti i requisiti di legge previsti dalla normativa di settore e considerato che Santo Stefano Quisquina può ben definirsi un paese virtuoso nella complessiva materia della gestione dell’acqua intesa come bene essenziale e pubblico, qualsiasi ulteriore attacco pretestuoso ed infondato volto unicamente a gettare discredito sulla comunità di Santo Stefano Quisquina vedrà costretta l’amministrazione ad agire innanzi alle sedi opportune a tutela di ogni diritto, anche all’onorabilità, dell’entità collettiva che rappresenta.

COMUNICATO