Pietra Pesante: per la prima volta il film sarà proiettato a Santo Stefano Quisquina

pietrapesante locandinaSANTO STEFANO QUISQUINA – Il film Pietra Pesante rotolerà per la prima volta nei luoghi che l’hanno visto nascere: il documentario di Davide Gambino, incentrato sulla figura dell’artista Lorenzo Reina, sarà infatti proiettato a Santo Stefano Quisquina sabato 21 dicembre alle ore 20.00 presso l’Aula Consiliare del Comune.

Presenzieranno alla manifestazione il pastore-artista Lorenzo Reina e il giovane regista Davide Gambino, che ha ricevuto, proprio con questo film, un importante riconoscimento oltreoceano: il premio “Young Italian Filmmakers 2013” nella sezione documentario, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di New York.

“L’Amministrazione comunale – dichiara il sindaco Francesco Cacciatore – si onora di presentare per la prima volta l’opera alla comunità stefanese  rendendo cosi’ omaggio al protagonista del film Lorenzo Reina che  con le sue iniziative culturali  e la sua attivita’ artistica sta dando lustro e visibilità al territorio della Quisquina.”

Una testimonianza, quella di Gambino,  diretta e spontanea della trasformazione di un uomo da pastore ad artista, sullo sfondo dei suggestivi paesaggi di Santo Stefano Quisquina, paese arcaico e ameno, in bilico tra passato e presente, tra sogno e realtà. “Ho conosciuto Lorenzo Reina per caso” – afferma il regista – “e sono rimasto subito colpito da questo personaggio, dai suoi abiti, da quel cappello a falde larghe; sullo sfondo, alle sue spalle, si intravedevano le pietre. Dopo due-tre giorni sono andato a cercarlo a Santo Stefano, dove mi ha accolto a braccia aperte. Inizialmente non gli ho spiegato nulla: non ho detto chi ero e che intenzioni avevo, questo è successo dopo. Per due settimane ho riflettuto: mi sono documentato sulla sua storia, ho studiato i paesaggi del luogo e ho capito che da lì poteva uscire un film, perché il “parco artistico” di Lorenzo, fatto di tanti luoghi – dal teatro e il museo, alla collina con le asine -, si sarebbe prestato benissimo a far nascere le scene”.

La straordinarietà di questo film, oltre alla vita quotidiana del suo protagonista, titanica e mite val tempo stesso,  è la sua dimensione sospesa tra la verità del documentario  e la narrazione di un mondo arcaico che attraversa la contemporaneità e va oltre, verso un progetto di vita e di economia che possono vantare di presentarsi al nostro tempo in tutta la loro esemplarità etica ed estetica. Su tutti gli scenari naturali che nutrono la storia dell’artista, troneggia il maestoso Teatro Andromeda e le fasi della sua solitaria  edificazione: un tempio alla natura e alla sua magica rappresentazione che dalla cima della montagna, nel cuore dei monti Sicani, guarda l’orizzonte verso il mar Mediterraneo attraversando la dolce vallata del Magazzolo: un invito al viaggio e un invito a rimanere. Una dimensione umana e artistica unica che attraverso questo racconto cinematografico ritrova i suoi lineamenti fondamentali che dalla vita individuale dell’artista,  si fanno racconto corale.  Il film di Gambino è, anche per questo, un’offerta a riconoscere nell’inedita storia di Reina, un possibile racconto contemporaneo del territorio e della sue radici.

Alla presentazione del film, che ha esordito lo scorso marzo al cinema De Seta dei Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, ed ha in questi mesi partecipato a diversi festival nazionali e internazionali, saranno presenti anche il sindaco di Santo Stefano Quisquina Francesco Cacciatore, il prof. Antonino Cusumano, docente della facoltà di Lettere Università di Palermo, prof. Mario Bellone, docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, prof. Alfonso Leto, artista e docente.

Valentina Maniscalco