Kamarat, arriva la stangata: Giglio squalificato fino al 31/12/2012

CAMMARATA – E’ una notizia che rattrista un po’ tutti gli addetti ai lavori del Kamarat, per un giocatore che è entrato subito nel cuore dei tifosi, mostrando grande qualità e professionalità nel corso dei mesi. Domenica il nervosismo non l’ha trattenuto nel post partita di Kamarat – Campofranco, e il Giudice Sportivo, come era di facile previsione, si è espresso severamente: Samuele Giglio, centrocampista classe 86’, è stato squalificato fino al 31/12/2012. Il calciatore acquistato quest’estate dalla società biancoazzurra è reo di aver adoperato frasi ingiuriose nei riguardi del giudice di gara – così si legge nel comunicato – e di aver accompagnato lo stesso con uno sputo. Questo è quanto scritto di seguito sul referto dell’arbitro Simone Sabbatani di Forlì. La società del Kamarat si sta altresì adoperando nelle migliori maniere affinchè il ragazzo possa avere una diminuzione della squalifica, tale da non compromettergli la prossima stagione agonistica. Una pesante decisione, quindi, che pregiudica la stagione di Samuele Giglio. A tal proposito interviene il procuratore che ha in possesso il cartellino dell’atleta Giglio, ovvero il fratello, Tony Giglio che interviene al seguito della vicenda. Così si legge nel comunicato:

“A seguito della lunga squalifica che e’ stata inflitta, da parte del giudice sportivo, al giocatore Samuele Giglio, di cui ne sono fratello e procuratore, mi e’ doveroso scrivere quanto segue: Siamo profondamente rattristati per i fatti avvenuti nel post-partita Kamarat-Campofranco, nel quale Samuele si e’ reso colpevole di gesti che, seppur non facenti parte della sua personalita’ e abitudine, restano deplorevoli e condannabili, in ogni suo aspetto, perche’ hanno leso la dignita’ di uomo chiamato a dirigere una partita di calcio, e qualunque ne fosse stata la causa scatenante, siamo consapevoli che non ve’ alcuna giustificazione per lo scellerato gesto.

Ecco perche’ ci preme chiedere scusa al sig. Simone Sabbatani di Forli’, al quale va la mia personale solidarieta’ e le doverose e umili scuse da parte del mio assistito, del quale e’ consapevole di aver agito in modo del tutto deprecabile, senza presentare alcuna attenuante, che seppur esistente, non puo’ di certo lenire il gesto compiuto.

Chi ha avuto modo di conoscere, sportivamente e umanamente Samuele Giglio, ha anche avuto modo di apprezzarne le doti, soprattutto umani e sociali, ed ecco perche’ non riusciamo a trovare il perche’ di quanto avvenuto nel dopo gara, ragion per cui restiamo affranti da quanto accaduto e come sportivi non possiamo che accogliere, con amara consapevolezza, quanto stabilito dal giudice sportivo.

Ci preme altresi inviare le nostre doverose scuse alla societa’ Kamarat Calcio, del quale, a seguito della vicenda, ne’ e’ rimasta penalizzata dagli eventi accorsi. Siamo consapevoli della stima e della fiducia riposta sul ragazzo, da parte della societa’, la quale ci ha garantito tutto l’appoggio morale, anche nel presentare la relativa documentazione per poter chiedere uno sconto di pena sulla squalifica comminata, e di questo non possiamo che esserne riconoscenti, oltre che scusanti per il danno recato.

Auguriamo alla societa’ di poter proseguire nei migliori dei modi l’attuale campionato, conquistando gli obiettivi prefissati, perche’ siamo certi che non sara’ l’assenza di un giocatore a impedirne il raggiungimento.

I giocatori passano, la maglia resta, e non possiamo che augurare migliori fortune e prestigiosi traguardi a questa meravigliosa societa’. Inoltre ci e’ doveroso scusarci con la splendida tifoseria del Kamarat, che in ogni momento della permanenza di Samuele in squadra ed in citta’, non ha mai fatto mancare il suo sostegno e solidarieta’, e del quale ci siamo pregiati di avere e a tal motivo ci scusiamo anche con loro, augurando a questi magnifici tifosi ogni bene, e anche a loro corre adesso il nostro pensiero.

Ci scusiamo anche a quanti, a seguito di questo spiacevole episodio, ne son rimasti delusi e dispiaciuti, perche’ siamo consapevoli che lo sport e’ vita e andrebbe sempre tutelato e rispettato, ad ogni costo”.

Tony Giglio

 

 

Giuseppe Varsalona