Accendi l’Azzurro. Casteltermini scende in piazza contro il bullismo

ACCENDI-L'AZZURROCASTELTERMINI – Piazza Duomo sarà una delle 1300 piazze italiane che sabato 23 e domenica 24 ospiterà Telefono Azzurro, impegnato in una campagna di sensibilizzazione intitolata Accendi l’Azzurro.
L’evento, quest’anno incentrato sul tema bullismo, con la sua componente cyber, sarà gestito dai volontari del C.I.F., Centro Italiano Femminile, presieduto da Anna Maria Calderone.
Sarà così possibile ottenere informazioni su un disagio personale e sociale che porta spesso a conseguenze drammatiche.
La manifestazione sarà anche l’occasione per una raccolta fondi volta a sostenere tutte le attività di prevenzione e supporto contro il dilagare del bullismo, anche on line. Saranno distribuite infatti, a fronte di donazioni, delle candele, nonché una guida gratuita preparata per aiutare genitori, bambini e ragazzi, a fronteggiare un problema in costante crescita, come dimostrato dai dati diffusi da TA insieme a Eurispes: il 79% degli atti di bullismo avviene a scuola. Si tratta di episodi ai quali hanno assistito il 51% dei ragazzi, e di cui il 15% ne è stato vittima.
“Il bullismo non è un gioco, non è un momento di passaggio che ‘aiuta a crescere’. – avverte Ernesto Caffo, professore di Neuropsichiatria infantile dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente di SOS IL Telefono Azzurro Onlus – Non è un episodio limitato al periodo dell’adolescenza, o a uno spazio fisico, come  la scuola, il parchetto cittadino, il quartiere… Il bullismo tra coetanei è un fenomeno sempre più presente nelle vite di migliaia di bambini e adolescenti italiani, espressione di un disagio personale e sociale che porta spesso a conseguenze drammatiche. Un fenomeno che ha assunto negli ultimi anni anche forme più insidiose, che passano attraverso un uso distorto del web e dei social network. Espressione di una violenza che genitori, insegnanti e realtà educative faticano a intercettare, e di fronte alla quale si trovano sprovvisti di strumenti e competenze per agire.”
Sempre secondo indagini di TA e Eurispes, risulta che il 20% degli studenti italiani ha trovato proprie foto imbarazzanti online, mentre il 23,6% informazioni false sul proprio conto.
“L’esperienza maturata in anni di attività e il confronto internazionale con esperti in materia indicano che il fenomeno deve essere contrastato soprattutto attraverso la prevenzione: – continua Caffo – Promuovendo corsi di sensibilizzazione e formazione che coinvolgono insegnanti, genitori e pediatri; realizzando progetti nelle scuole con bambini e ragazzi, anche attraverso la peer education (educazioni tra pari); informazioni e consigli attraverso la rete.
La “chiamata in piazza” di Telefono Azzurro vuole essere dunque  un primo momento di incontro e confronto con le famiglie e l’occasione per raccontare gli strumenti attraverso i quali l’Associazione da anni opera su questo fronte: la linea telefonica 19696 e la chat dedicata.
Tutte le informazioni al numero 800.090.335 o su sito web www.accendilazzurro.it, dove è possibile scaricare le guide “Bullismo che fare?”.

APPROFONDIMENTI –  La campagna di sensibilizzazione Accendi l’Azzurro ha l’obiettivo di sfatate 4 falsi miti sul bullismo:
1) Il bullismo esiste solo nei contesti degradati:  Non è vero. Il bullismo può esistere in tutti i quartieri, in tutte  le città, in tutti i contesti sociali o culturali, anche se cambiano le forme. Ci sono luoghi dove le aggressioni fisiche sono molto diffuse, altri contrassegnati dalle prese in giro o dalle esclusioni. Ma la natura del bullismo non cambia;
2)Il bullismo rende i ragazzi più forti: È forse il luogo comune più diffuso sul bullismo. E quello che fa più male. Perché è la dimostrazione di come gli adulti sottovalutino la situazione di disagio e violenza in cui precipita un adolescente;
3)Il bullismo è sempre esistito:  È una cosa normale. Vero. Purtroppo il bullismo è sempre esistito. Ma oggi la violenza dei bulli utilizza canali più infidi, ed estremamente più potenti: il web e in particolare i social network, dove gli adolescenti (ma anche i loro genitori) sono ancora più indifesi;
4) Il bullismo è una cosa da maschi: Falso. Sono sempre più numerose, invece, le ragazze coinvolte in casi di bullismo. O perché vittime della violenza e della maldicenza di coetanee, o perché vittime di ricatto sessuale e di episodi di sexting, dove sono sempre la parte più vulnerabile.