LERCARA FRIDDI – Era il 31 ottobre quando il consiglio comunale lercarese ha votato l’aumento della Tarsu per il 2012, decretando un +100%, pena il dissesto finanziario dell’Ente che alcuni chiamano “default”, in sostanza il fallimento.
Dall’indomani della decisione presa dall’assise cittadina, sui social network, per le strade e nelle case dei lercaresi è iniziato a montare il dissenso, il malumore, la rabbia. “Io che già pagavo 400 euro di Tarsu, adesso devo pagarne 800!” – “A me la pensione diminuisce, nessuno me la aumenta del 100%!”. Sono solo due delle voci dei cittadini – molte le donne presenti – che ieri sera, alle 19, si sono riuniti abbastanza numerosi per dare vita a un comitato spontaneo, che già dal nome è eloquente in merito al suo obiettivo: “No Tarsu”, portavoce Roberto Distefano, coadiuvato da un direttivo di otto persone.
La decisione immediata è stata quella di dare il via a una “campagna iscrizioni” per sensibilizzare la cittadinanza ed essere molti di più. Perché? Perché la strada da percorrere è una: impugnare la delibera del consiglio comunale davanti al Tar Sicilia, per dimostrarne la illegittimità. Ci sarebbero alcuni rilievi già evidenti – secondo quanto detto ieri sera durante l’assemblea – quale l’aumento spropositato rispetto alle tariffe dell’anno precedente. E ancora: la Tarsu dovrebbe già essere stata sostituita dalla Tia, che però è legata anche a un piano di smaltimento differenziato e non in discarica, come invece fa il comune di Lercara Friddi.
In ogni caso, il motto è “l’unione fa la forza”: per presentare un ricorso al Tar sono necessarie alcune migliaia di euro, per cui più si è meglio viene distribuita la spesa.
Già nel 2010, un gruppo di consiglieri – quelli che costituivano l’allora minoranza consiliare – presentarono ricorso al Tar, vincendolo, contro un aumento del 125% della Tarsu, che in seguito alla decisione del tribunale amministrativo regionale è cresciuta solo del 19%. Secondo chi ha approvato questo nuovo aumento però la tariffa lercarese è ancora ben al di sotto della media regionale e anche per evitare il dissesto finanziario si è deciso – dolorosamente – di aumentarla.
Per ora la scelta è una: nessuno paghi la prima rata, i cui bollettini in questi giorni stanno per essere recapitati nelle case dei cittadini lercaresi.
Intanto, domenica 25 novembre, a partire dalle 17, nella sede dell’associazione “Relax” (vicino l’Enel) ci sarà la possibilità di iscriversi al comitato, mentre il direttivo è già al lavoro per contattare un legale esperto in queste vicende e per studiare i documenti. Sempre domenica si deciderà un calendario di incontri, sempre per dare la possibilità ai cittadini di iscriversi al comitato e per metterli al corrente dei passi intrapresi. Anche perché il tempo stringe e ci sono delle scadenze da rispettare. Pena: l’impossibilità di presentare il ricorso al Tar.