Lercara Friddi, bilancio approvato in extremis. La ex maggioranza al sindaco: “Dimettiamoci”

LERCARA FRIDDI – “La politica è assunzione di responsabilità”: a parlare è il capo del gruppo consiliare “Nuovo patto per Lercara”, Salvatore Rotolo. E aggiunge: “Ormai con il sindaco e con quel che resta della sua giunta, non ci parliamo più. La proposta è quella di approvare alcuni provvedimenti importanti – come il recupero dell’evaso e l’assegnazione di un numero consistente di loculi cimiteriali – poi ci dimettiamo. Tutti”.

Le parole del capogruppo di quella che è ormai l’ex maggioranza in seno al consiglio comunale di Lercara Friddi arrivano a una settimana dall’approvazione del bilancio di previsione 2012 e di quello pluriennale 2012/2014. Approvazione che non è avvenuta in modo indolore, anzi: numerose sono state le polemiche, dure le reazioni e le contestazioni. In primo luogo da parte della “minoranza” – il gruppo “Esperienza e libertà”: un manifesto a firma dei cinque consiglieri che lo compongono, giudica “una scelta infelice” quella di approvare un bilancio che mette solo “le mani nelle tasche dei cittadini”.

I fatti dicono che ci sono volute ben tre convocazioni – il 23, il 29 e il 30 ottobre scorsi – per approvare il bilancio. Oltre alla rinuncia da parte degli amministratori delle proprie indennità di carica. E si aggiungano anche le dimissioni di due assessori – Silvana Ribaudo a fine estate e Michele Garofalo lunedì 29 ottobre. E proprio il 29 ottobre era mancato il numero legale perché il consiglio comunale potesse riunirsi: da qui la decisione di aggiornare la seduta a martedì 30, il penultimo giorno utile per l’approvazione di un documento vitale per l’amministrazione pubblica locale. Erano in dieci i consiglieri che si sono sobbarcati l’onere di approvare il documento, compreso il presidente del consiglio, Giuseppe Raia: sette i voti favorevoli, tre i contrari. Le decisioni più spinose, quelle relative a tasse e imposte.

Primo scoglio, la Tarsu: la tassa sui rifiuti è stata aumentata del 100%: da 1,05 euro al metro quadro si è passati a 2,10 euro. Secondo nodo spinoso: l’addizionale comunale all’Irpef, che è stata aumentata al massimo consentito dalla legge, dallo 0,2 allo 0,8 per mille. Terzo provvedimento, la determinazione delle aliquote dell’imposta municipale propria per l’anno 2012: in sostanza, la seconda rata dell’IMU, che rimane invece invariata.

Per quanto riguarda la Tarsu, c’è da segnalare il fatto che già nel 2010 c’era stato il tentativo dell’amministrazione Licata di aumentare la tassa. L’allora opposizione aveva presentato ricorso al Tar Sicilia, che si è pronunciato contro l’aumento e dunque sospeso il provvedimento: gli aumenti allora programmati toccavano punte di +125% per le abitazioni rispetto al 2009. Adesso, alcuni cittadini che hanno assistito alla seduta del consiglio comunale del 30 ottobre stanno promuovendo la costituzione di un comitato per intraprendere una qualche azione contro il nuovo aumento dell’imposta sui rifiuti.

“Da parte nostra – spiega Salvatore Rotolo – l’approvazione del bilancio preventivo è stata un atto di responsabilità: il non approvare il documento avrebbe comportato il rischio di un dissesto finanziario e l’arrivo di un commissario che avrebbe operato un aumento maggiore delle tasse e imposte da noi effettuato. In ogni caso, la Tarsu è sempre al di sotto della media regionale”.

Altra considerazione che ha portato i consiglieri di “Nuovo patto per Lercara” a votare in modo favorevole, la questione degli esuberi di personale. Su più di ottanta dipendenti, una trentina sono in esubero, senza contare i contrattisti – oltre 50 unità. “L’arrivo di un commissario avrebbe messo a rischio mobilità gli impiegati in esubero, oltre al fatto che i precari avrebbero visto portargli via il lavoro”.

A fine consiglio, la proposta: “Ormai il gruppo – aggiunge Rotolo – e l’amministrazione non si parlano più, non parlano più la stessa lingua. Per cui, la mia proposta anche come capogruppo è stata semplice: darci 15 giorni di tempo per approvare alcuni provvedimenti importanti e poi dimetterci tutti”. La risposta del sindaco Gaetano Licata è stato un secco “no, grazie” alla sua ex maggioranza.

Il consiglio comunale lercarese è infatti ormai da tempo frazionato in quattro “partiti”: sindaco e giunta comunale non hanno più la maggioranza. L’ex gruppo che sosteneva il primo cittadino, “Nuovo patto per Lercara”, guidato da Salvatore Rotolo e a cui aderiscono sette consiglieri, ha dichiarato più volte che voterà “secondo coscienza”. Dall’ex gruppo di maggioranza consiliare si sono distaccati due componenti che hanno formato il gruppo dell’Mpa, alla cui guida c’è Vincenzo Romano insieme con Giuseppe Oliveri. Dall’ex minoranza – il gruppo “Esperienza e libertà” formato da cinque consiglieri e guidato adesso da Giuseppe Rotolo – si è dissociato l’ex capogruppo, Paolo Piazza, che ha aderito al gruppo misto.