Eccellenza gir. A: il resoconto di una stagione emozionante

Quella che è andata via, è stata una stagione molto avvincente, tecnicamente valida e combattuta per l’alto tasso delle squadre che ve ne hanno fatto parte. Il campionato d’Eccellenza girone A 2011/12, che ci ha salutato domenica scorsa con la disputa dell’ultima giornata, ha lasciato un bellissimo esempio da trarre soprattutto in futuro. La stagione che ci è alle spalle, in poche parole, è stata parte integrante della nostra routine quotidiana, frutto delle emozioni che ha trasmesso durante l’arco dell’annata agonistica. Tutto a favore della passione profusa ad un pallone, quella che difficilmente va via.

L’ECCELLENZA AI RAGGI X – A sorridere più di tutte è il Ribera che dopo due anni saluta l’Eccellenza e approda meritatamente in Serie D,  per la prima volta nella sua storia calcistica. Sessantotto i punti realizzati dai crispini, fenomeno di 21 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte. Mister Brucculeri, come se non bastasse, s’è confermato “l’allenatore delle promozioni”. E’ rimasta, in parte, a bocca asciutta: il riferimento riguarda l’Akragas che in estate, tra mille progetti e innumerevoli ambizioni, prometteva ben’altre cose. Alla fine ne è uscito un soddisfacente terzo posto, considerato come sono andate le cose durante il corso della stagione. Di mezzo troviamo un Alcamo più che in salute, pronto a dare il massimo nei play off. La formazione di Ciaramella non ha impressionato moltissimo, ma la continuità nei risultati gli hanno dato ragione. Senza dubbio, la squadra rivelazione del torneo d’Eccellenza è l’Atletico Campofranco, team che al primo anno ha fatto parlare di sé per la compattezza e l’ordine nel fare le cose. I giallorossi del giovane tecnico Mutolo vantano il miglior attacco, capace di realizzare ben 58 reti in trenta partite e in più, il team del presidente Mazzara, può essere soddisfatto di un quarto posto tutto meritato. Non più una sorpresa bensì una vera  realtà del calcio siculo: il Kamarat di Renato Maggio non ha tradito le attese, confermandosi tra le prime cinque della classifica e incamerando per la terza volta gli spareggi promozione. Al centro classifica, meritatamente e con ottimi risultati, hanno chiuso due matricole al primo anno d’Eccellenza. Stiamo parlando della Riviera Marmi di Filippo Cavataio e dell’Audace Monreale del tecnico agrigentino Paolo Scalia (uno dei migliori tecnici della stagione): due rivelazioni che hanno colpito veramente tutti per il modo di praticare il calcio e di opporsi alle insidie stagionali. Scendendo più in basso, arrivano le amarezze e i rimpianti di un’annata in cui ci si attendeva qualcosina in più. E’ il caso, in primis, della Sancataldese, dapprima di Orazio Pidatella, poi di Lirio Torregrossa, che non ha portato a termine l’obiettivo play off. Un po’ meno deludente la posizione del Mazara, considerati i problemi e le vicissitudini ereditate dalla retrocessione in Eccellenza: i canarini di Putaggio hanno chiuso all’ottavo posto. Stagione tranquilla per il Valderice, artefice di una splendida salvezza diretta. Fra le tante matricole, dà all’occhio sicuramente il San Giovanni Gemini, piazza molto esigente che ha deluso l’ambiente in generale: causa, il mancato raggiungimento della salvezza diretta. Parmonval, Castellammare e Folgore, fra tanti problemi e risultati spesso negativi, sono riusciti ad agganciare il treno dei play out: toccherà a loro riuscire a conquistare la permanenza. Compito arduo. Chiudono la classifica due palermitane che per un tratto hanno sperato, poi nulla più: così Palermitana e Città di Terrasini, dopo un solo anno d’Eccellenza, salutano direttamente tutti.  Insomma, un campionato livellato, che ha messo in mostra diverse componenti interessanti. Tanti giovani sono riusciti nell’impresa di mettersi in vetrina in una realtà completamente diversa dalle altre. L’Eccellenza che è andata via è stata fenomeno di grande calcio, segno di amore e passione!

Giuseppe Varsalona