Va via una “giovane stella”: il saluto a Piermario Morosini; domani tutte le partite sospese

PESCARA – Un pomeriggio che non ci saremmo mai aspettati. L’incubo di un sabato flagellato da un episodio che ha colpito l’Italia intera e, soprattutto, un giovane calciatore professionista che inseguiva il proprio sogno, la propria passione. Tutto accade allo stadio Adriatico di Pescara quando al trentunesimo del primo tempo la partita, tra il Pescara e il Livorno, viene sospesa sotto lo stupore di noi tutti: durante un’azione di gioco, infatti, si è accasciato a terra il giovane centrocampista del Livorno Piermario Morosini, venticinquenne vittima di un malore in campo. Ebbene sì, il giovane atleta, trasportato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito di Pescara, non ce l’ha fatta. Una notizia che ha sconvolto veramente il mondo del calcio e non solo. Va via un uomo che ha fatto del calcio la propria passione, ma anche il proprio lavoro. Pronta, ovviamente, la risposta della Figc che ha deciso di sospendere tutti i campionati professionisti e dilettantistici. Perciò, nel prossimo weekend, non vi saranno alcuni impegni. Il nostro pensiero non va sul calcio giocato, bensì sul giovane calciatore che non potrà più rincorrere un pallone da calcio. L’intero mondo calcistico è sconvolto.

COME RENATO CURI – Il fatto accaduto allo stadio “Adriatico” di Pescara viene accostato a quello successo circa trentacinque anni fa, quando in un Perugia-Juventus, perse la vita Renato Curi, atleta dell’allora Perugia. Le circostanze sono state praticamente uguali: a ricordarlo è il tecnico Walter Alfredo Novellino, mister che ha allenato Morosini  nel club della Reggina.

UNA VITA STRAZIATA – Piermario Morosini, nato il 5 Luglio 1986, ha portato con se ricordi brutti fin dall’età adolescenziale. Una vita avara di fortuna per l’ex giocatore dell’under 21. All’età di quindici anni perde la madre a causa di un brutto male. Poi nel 2003 arriva un’altra bruciante scomparsa familiare: a soli diciassette anni vede scomparire anche il papà. Infine il dramma del fratello che nel 2004 si tolse la vita. Insomma, un’esistenza straziata, cocente e sfortunata per Morosini, colui che ultimamente aveva conquistato il cuore dei tifosi del Livorno calcio.

LE URLA E LE LACRIME DELL’ADRIATICO – L’accaduto ha lasciato il vuoto a chiunque. Urla e lacrime hanno contraddistinto l’avvenuto. Profondi pianti dei giocatori e dei compagni di squadra, che hanno accompagnato un pomeriggio fatto di angoscia, stupore e commozione.

LA PASSIONE DI MOROSINI, IL CALCIO – Per dimenticare parzialmente le situazioni familiari negative, è stato il Morosini con la maglia del Vicenzacalcio a lanciare Piermario dal lato professionistico. Una carriera, a soli venticinque anni, già navigata. Inizia nelle giovanili dell’Atalanta. Subito dopo venne acquistato dall’Udinese del patron Pozzo e da qui inizia la vera scalata del calciatore bergamasco. Nei friulani si è diviso tra primavera e prima squadra. Nel 2008 è stato acquistato dal Vicenza in serie B cui ha militato per un anno. Proprio a  Vicenza è il trampolino di lancio e Morosini nel 2009 conquistò la nazionale azzurrina allora allenata da Pierluigi Casiraghi, giocando gli europei in Svezia. L’ultimo periodo è un girovagare tra i cadetti, soprattutto con la Reggina, il Padova e quest’anno, com’è noto, con il Livorno.

IL CALCIO SI FERMA – La Figc ha disposto la sospensione di tutte le gare dalla serie A alla terza categoria, con l’aggiunta degli incontri giovanili. Una decisione puntuale e azzeccata, utile a fare fronte alla tragedia che deve fare riflettere un po’ tutti. La domanda sorge spontanea: si può morire all’età di venticinque anni? Un interrogativo che, forse, non nutre di una risposta ben precisa. In questo momento sappiamo che le parole contano poco. Un saluto va a Piermario, giovane stella che meritava un destino molto più diverso …

Giuseppe Varsalona