Forti reazioni all’accorpamento dell’Istituto Comprensivo di Palazzo Adriano con quello di Contessa Entellina

PALAZZO ADRIANO – In tempo di crisi un taglia e cuci generale che ormai conosciamo bene. Ognuno prova a rimettersi in carreggiata e sogna di poter un giorno pronunciare vittoriosamente la parolina surplus, tanto utopica quanto agognata, fin troppo amata dagli economisti.

Si taglia sulla pubblica amministrazione, dove gli spechi sono più che mai evidenti e si passa all’accorpamento di piccole scuole per eliminare le spese inutili. Da parte del Ministero dell’Istruzione c’è la volontà di riorganizzare la rete scolastica siciliana in modo che circa 170 scuole si trovino a condividere preside e segretario con un’altra scuola. È il caso dell’Istituto Comprensivo Crispi di Palazzo Adriano con l’Istituto Comprensivo F. Di Martino di Contessa Entellina.

Si è scelto di fondere le due scuole, distanti circa 30 km l’una dall’altra, a causa della specificità culturale e linguistica: nei due paesi vivono infatti persone appartenenti alla comunità Arbëreshë.

Il piano di razionalizzazione e dimensionamento sta facendo discutere parecchio e la professoressa Filomena Bianco, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Bisacquino, ha pubblicamente manifestato il proprio dissenso e quello dell’intera comunità scolastica.

Con una lettera indirizzata al Ministero, il Dirigente Scolastico ha voluto spiegare i motivi del disappunto: la scelta di accorpare i due istituti non risponde in alcun modo ai criteri di economicità, efficacia, efficienza e non tiene conto dell’esigenza prioritaria del contenimento della spesa pubblica. Sarebbe necessario insistere sull’accorpamento dell’Istituto di Contessa Entellina a quello di Bisacquino e Campofiorito, mentre quello di Palazzo Adriano all’Istituto Comprensivo di Prizzi. L’esigenza -ha spiegato ancora la professoressa Bianco- è quella di avanzare una proposta motivata e fondata di modifica dell’assetto attuale della rete scolastica del territorio, ponendo in essere un intervento di razionalizzazione capace di realizzare un Progetto di Istituzione Scolastica autonoma veramente stabile nel tempo, in grado di continuare ad erogare un servizio scolastico efficiente e di qualità, valido e funzionale ai fini di una gestione unitaria dell’offerta formativa del territorio di riferimento, fatta comunque salva la tutela e lo sviluppo di eventuali specificità storico, culturali e linguistiche delle realtà scolastiche considerate.

Un’eventuale fusione dell’I.C. di Contessa Entellina con quello di Palazzo Adriano non solo non potrebbe garantire la dimensione della governabilità, ma non riuscirebbe neanche ad assicurare un minimo di stabilità nel tempo. Si aggiungono inoltre le ottime possibilità di collegamento tra i Comuni di Bisacquino e Contessa, sia per ciò che concerne i mezzi pubblici, sia per ciò che riguarda la viabilità in genere. Non si può affermare la medesima cosa per i Comuni di Palazzo Adriano e Contessa: meritano la dovuta attenzione le difficoltà di costituzione di eventuali cattedre orarie e di completamento dei docenti, oltre che le evidenti criticità emergenti nel momento della pianificazione di tutta l’organizzazione lavorativa del personale della scuola, in presenza di plessi staccati così tanto distanti e così mal collegati tra loro.

Per non parlare dei disagi provocati alle famiglie e all’utenza con gli inevitabili spostamenti per il raggiungimento dell’ufficio di Presidenza e degli uffici di segreteria che verrebbero ubicati solo in uno dei due Comuni in questione.

Il Dirigente scolastico ha giudicato la scelta di fusione surreale proprio perché non supportata da alcuna ratio e da alcun principio di buon senso, finalizzata solamente ad ottenere vantaggi non si capisce di quale natura, vantaggi scrupolosamente trincerati dietro il principio della tutela della specificità culturale e linguistica.

Epifania Lo Presti