Casteltermini: inaugurato il Museo etno-antropologico

CASTELTERMINI – Inaugurato a Casteltermini il Museo etno-antropologico, realizzato dall’Associazione Archeologica Castelterminese, presieduta dal prof Salvatore Rizza, e dalla Pro Loco Chiuddia, presieduta da Pietro Palumbo, in collaborazione con il Comune.  Un tuffo nel passato che farà immergere il visitatore tra gli antichi mestieri di una volta grazie ai numerosi reperti, testimonianze del lavoro della terra e della vita quotidiana familiare, contestualizzati in diverse sezioni e in appositi pannelli espositivi che descrivono l’articolazione socio economica del mondo contadino, artigiano, operaio e minerario del nostro territorio.

Oggi è stata una data importante per la nostra comunità, – ci dice Pietro Palumbo, presidente delle Pro Loco –  perché abbiamo ufficialmente consegnato ai castelterminesi un pezzo della loro storia. Abbiamo cercato di mettere insieme un patrimonio che rischiava di scomparire per sempre senza lasciare nessuna traccia, e che noi vogliamo custodire e salvaguardare con l’aiuto di tutti i concittadini.”

Sono stati proprio i cittadini che hanno donato i numerosi reperti che adesso rivivono grazie a questo magnifico spazio dove questi  oggetti del passato incontrano la mentalità del presente.

“I giovani d’oggi – ci dice il Prof. Rizza, presidente A.A.C. nonché Ispettore Onorario dei Beni Culturali – non hanno mai conosciuto ad esempio il concia-brocche, i salinari, i pastai, gli arrotini, i carrettieri o la “pilucchera”. Abbiamo voluto ridare vita ad alcuni dei più significativi mestieri di ieri diffusi nel nostro paese, perché secondo noi anche questo passato è un patrimonio da ricordare, un “come eravamo” pacatamente tinto di nostalgia o di rimpianto. Inoltre l’inserimento della ricostruzione di un ambiente domestico, cioè dell’unica stanza ove abitava l’intera famiglia, con il braciere, la cucina in mattoni smaltati, il contadino che ara la terra con  l’aratro tirato dai buoi,  l’ingresso della miniera di zolfo cu  lu surfararu, “li iuchira di na’ vota” (giochi di una volta)  che facevamo da ragazzi, rende il percorso reale ed emozionante a ricordo del passato”

Inoltre nel museo un ampio spazio è dedicato ad una esposizione di fotografie del 900, dove molti concittadini possono rivedere i propri avi e riscoprire antichi scorci del nostro territorio, come ad esempio una foto antichissima che ritrae il paese con la Chiesa Madre ancora senza cupola.  

“Questo museo incrementerà certamente l’itinerario turistico del nostro centro – dice il Sindaco Nuccio Sapia – Un plauso all’Associazione Archeologica e alla Pro Loco, che hanno dimostrato di saper fare qualcosa di molto professionale senza la necessità di chissà quali grandi risorse.”

Presto il museo potrà essere visitato e utilizzato anche da tutte le scuole, per far compiere esperienze didattiche e far riscoprire ai giovani questo importante patrimonio culturale del nostro territorio.