Casteltermini e la tradizione della…Solidarietà

CASTELTERMINI – L’aria natalizia si respira ovunque, e anche Casteltermini si accende di luci colorate. In Piazza Duomo sfoggia un albero di natale alto una decina di metri,  tutto addobbato dai bambini della città. Canti natalizi si sentono nell’aria, che sembrano provenire dalle case dai vetri appannati. I negozi addobbano le splendide vetrine e le strade, il rosso è il colore dominante. In questo mix manca solo la neve, rarissima a Casteltermini se non in qualche sporadico giorno gelido di Gennaio.

Ad aprire le porte a quest’atmosfera magica è la festa dell’Immacolata con le tipiche “Sfinge” da gustare e i falò da accendere nei vari quartieri della città. E’ dopo questa festa che solitamente la gente si prepara ad accogliere in casa il Natale allestendo l’albero ed il tradizionale presepe.

A Casteltermini infatti c’è una grande tradizione del presepe. Oltre a quello vivente, che in passato è stato organizzato soprattutto con protagonisti bambini, sia dalla scuola che dalle varie parrocchie, c’è anche la cultura del presepe tradizionale.  Il presepe fatto a casa che unisce nonni e bambini, grandi e adulti. Grazie anche alla annuale mostra fotografica organizzata dalla Caritas della Chiesa Madre che mira appunto a valorizzare e a non far perdere la passione per questa magnifica tradizione, che oltre ad esprimere la nascita di Cristo è un modo per riunire tutta la famiglia intorno a quest’evento che ha cambiato il mondo.   Proprio questa passione ha investito quest’anno il signor Vincenzo Schillaci che ha realizzato uno splendido presepe tutto in movimento. Impressionante la cura dei dettagli e la spettacolarità dell’intera opera dinamica, dove pure il bue e l’asinello muovono la testa per mangiare il fieno. Ad aiutare Schillaci in questo lavoro i giovani dell’Azione Cattolica che accolgono allegramente i visitatori che gratuitamente possono godere di questo lodevole lavoro all’interno dell’oratorio San Filippo Neri situato in Piazza Duomo.

Proprio nei lati della Piazza intanto, da via Roma a corso Umberto, si estende un vero e proprio centro commerciale naturale, frutto dell’impegno di molti commercianti che hanno voluto dare il loro apporto per colorare le strade e rendere più magica l’atmosfera natalizia.Quest’anno infatti i commercianti della città si sono uniti per dare a queste serate un tocco di magia in più, organizzando e coordinando manifestazioni per grandi e piccini, facendo rivivere anche prodotti tipici locali come “u pani cunzatu”, la guastedda”, lo “sfincione”e altri dolci tipici natalizi offerti dalle pasticcerie locali, e coinvolgendo inoltre scuole e associazioni, band e artisti locali, nonostante il giogo della crisi economica.

Questo periodo di crisi però, forse ha permesso di fare più spazio al festeggiato del 25 Dicembre, per il quale tutto questo da secoli si realizza. Forse questa crisi vuole allontanarci dal consumismo sfrenato e farci riavvicinare al vero senso delle cose.

La notte della vigilia di Natale, la gente riempie le tre parrocchie della città. Ormai da anni c’è la tradizionale processione notturna con il Bambinello portata avanti dalla comunità della Chiesa del Carmelo, sfidando il freddo per annunciare a tutti che quella notte è nato il Salvatore.  Sempre la comunità del Carmine nel periodo di avvento e fino all’epifania, ogni sera dopo la messa e la novena, esce con il bambinello per visitare gli anziani e gli ammalati della città, impossibilitati ormai ad uscire da casa, portando gioia e allegria grazie anche a dei volontari musicisti e portando conforto con la preghiera e l’ascolto della parola.

Inoltre a riscaldare ulteriormente i cuori delle persone sono le varie attività delle associazioni di volontariato, che, in questo periodo in modo particolare, si mobilitano per far sentire questo tepore ai meno fortunati.  Queste realtà ci fanno ricordare ancora una volta che il Natale è qualcosa di più di luci e ghirlande. Ci fanno assaporare il reale senso di questa festa, ed esprimono la vera rinascita di quell’uomo che ha cambiato la storia e i cuori delle persone. Le Caritas parrocchiali, ad esempio, si apprestano a consegnare le buste della spesa ai bisognosi, aggiungendo i panettoni e i giocattoli per i piccini; le varie associazioni a donare sorrisi ed allegria a coloro che sono soli all’interno delle case di riposo della città. Insomma, tutti si mobilitano all’insegna della solidarietà. Del resto “E’ Natale, e a Natale si può fare di più” ripete un famoso jingle.

 Oggi accendendo le luci molti ancora non percepiscono più l’aria di questa festa. Ma proviamo prima di tutto ad accendere il nostro cuore, e vedremo poi che tutto si coprirà di un’atmosfera magica che è propria del Santo Natale.