Proseguono le indagini sul decesso di Carmisciano. Ancora nessun indagato

MUSSOMELI – Non sono state notificate al momento informazioni di garanzia, ma le indagini sulla morte di Barbara Carmisciano, la donna di 40 anni originaria di Vallelunga ma residente a Villalba, deceduta circa dopo otto mesi di coma, proseguono.
Ieri i Carabinieri della Compagnia di Mussomeli hanno provveduto all’acquisizione di tutti gli atti sanitari in possesso all’Ospedale “Papardo” di Messina, dove la donna era ricoverata al momento del decesso. Il provvedimento, disposto dal pm Elena Caruso della Procura della Repubblica di Caltanissetta, titolare del procedimento penale, mira a stabilire se ci siano state eventuali negligenze da parte dei medici e dei paramedici che l’hanno assistita per l’intero periodo. I militari hanno prelevato le cartelle cliniche, gli esami radiologici ed ematochimici, nonché tutti i fogli di terapia utilizzati sulla paziente.
Una vicenda che racconta della felicità di un figlio atteso per ben 17 e del dolore di non poterlo vedere crescere. Barbara era difatti entrata in coma il 31 dicembre scorso, subito dopo avere dato alla luce il suo primogenito Vincenzo presso l’ospedale “Longo” di Mussomeli. Trasferita dapprima nella struttura ospedaliera di Enna e poi alla rianimazione di Messina non si era più risvegliata.