MUSSOMELI – A un mese dalle elezioni la classe politica locale stenta a muovere passi decisivi nella scelta dei candidati. L’unico nome certo è quello di Salvatore Calà, sulla cui candidatura molti avevano scommesso già nel dicembre scorso, all’indomani delle sue dimissioni dalla carica di vicesindaco nell’amministrazione Mancuso. Una candidatura comunque voluta dal basso, come più volte ribadito dai vertici del Pd che lo hanno proposto. E una candidatura vista di buon grado dal Pdl Sicilia, il cui nucleo originale formato da Osvaldo Barba, Enzo Nucera, Giuseppe Mantio, Natalino Piazza ed Enzo Zaffuto, ha sposato appieno le scelte fatte dal leader Gianfranco Miccichè, a partire proprio dal sostegno al collega dell’IRFIS Calà, con cui ha lavorato per circa trent’anni. D’altronde egli si presenta, in caso di elezione, come “il sindaco garante delle istanze di tutti i cittadini, senza preclusioni ideologiche né tantomeno partitiche.” Dall’altro canto i suoi sostenitori dichiarano: “a qualcuno che non dovesse vedere di buon occhio le alleanze nate sotto l’egida di questo costituendo Partito del Popolo Siciliano ci sentiamo di dire con estrema onestà mentale ed intellettuale che ognuno si sente garante per la propria parte delle responsabilità assunte sin da subito nei confronti di cittadini. Siamo pronti a metterci la faccia… non ci saranno ripensamenti ne colpevoli impuniti. Questo è quanto sentiamo di dire a coloro che vogliono saperne di più sul nostro gruppo politico. I progetti sono pochi ma essenziali. Nessuna opera faraonica ne tantomeno promesse da marinaio. Ci occuperemo esclusivamente di quello che abbiamo davanti gli occhi che da tanti anni oramai rappresenta il nostro passato, il presente e speriamo mai il futuro dei nostri figli. Siamo pronti ad essere costruttivi indipendentemente dal risultato politico. Questa è una garanzia che ci sentiamo di sottoscrivere un mese e mezzo prima delle elezioni.”
