Procedure più snelle per la salvaguardia del territorio agrario e forestale

Già dal 2001 vi era la possibilità di sottoscrivere fra imprenditori agricoli e le pubbliche amministrazioni convenzioni finalizzate alla sistemazione e alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico ed alla tutela delle vocazioni produttive.
Le complicazioni burocratiche però hanno reso vano, almeno in Sicilia, quanto disciplinato dal D.lvo 228/2001, tanto da indurre l’Assessore Regionale all’Agricoltura ad emanare una specifica direttiva di applicazione finalizzata alla semplificazione di alcune procedure a favore delle imprese agricole singole od associate, nonché fornire indicazioni strategiche agli enti locali.
Nello specifico, il decreto assessoriale n.9/GAB del 14 feb. 2014 all’art. 1 prevede che, per le finalità previste dall’art.15 del decreto n.228 predetto, i Dipartimenti Regionali dell’Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, nonché gli Enti sottoposti a vigilanza, possono stipulare specifiche convenzioni con gli imprenditori agricoli.
Naturalmente le convenzioni devono rispettare gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato in agricoltura.
I contratti di appalto con gli imprenditori agricoli non devono essere superiori a 25 mila euro l’anno nel caso di imprenditori singoli e 150 mila euro nel caso di imprenditori in forma associata.
Il decreto assessoriale 9/GAB, in corso di pubblicazione, ha esteso ai comuni della Regione Sicilia la possibilità di stipulare convenzioni con gli imprenditori con le medesime modalità.
Si capisce quanto la norma sia importante per la salvaguardia del territorio siciliano sia per la economia degli imprenditori agricoli singoli ed associati.