Via libera Stato-Regioni per i mini-ospedali di comunità: occasione per il nostro comprensorio Sicano?

C’è il via libera di Governo e Regioni per la nascita dei mini-ospedali di comunità. Si tratta di apposite strutture riservate a pazienti che, dopo il ricovero, necessitano di assistenza a bassa intensità clinica, pronte ad accogliere chi non può essere seguito a domicilio per la mancanza di un sostegno familiare. Sono denominati “ospedali di comunità”, cioè veri e propri centri assistenziali destinati, inoltre, ad accogliere chi ha bisogno di cure infermieristiche continue a seguito del ricovero.

L’intesa tra StatoRegioni è stata raggiunta nelle scorse settimane al termine di un lungo processo avuto inizio nel 2014 all’interno del “Patto per la salute“. Oggi, almeno sulla carta, tutto è stato fatto: per la messa in piedi delle strutture sarà il Ministero della Salute ad attuare tutte le norme previste nell’ultimo patto firmato lo scorso dicembre. L’Italia, del resto, è il Paese che ha meno posti letto in Europa: 70mila i tagli, oltre ad un’assistenza domiciliare che spesso lascia a desiderare e che riguarda tutti quei pazienti dimessi dagli ospedali, che attendono che qualcuno si occupi di loro, bisognosi di cure principalmente infermieristiche.

Proprio l’infermiere è il vero protagonista all’interno degli Odc (Ospedali di comunità o presidio sanitario di assistenza primaria a degenza breve). Strutture che dovranno garantire cure h24 e una continua sorveglianza, anche notturna, all’indirizzo di chi non può contare dell’appoggio familiare. All’infermiere sono affidate gran parte delle responsabilità assistenziali e organizzative del nuovo ospedale, che potrà disporre di circa 15-20 posti letto. Medico e infermieri dovranno costruire una cartella clinica ben definita, contenente tutti i dati del paziente. L’Odc sarà riservato anche all’anziano o al malato multicronico. Il loro ingresso nella struttura dovrà rispettare determinate linee guida: per accedere servirà una diagnosi e una prognosi già definita, con conseguente prescrizione del medico ospedaliero o del pediatra che ne valuterà l’ingresso secondo il livello di criticità e di instabilità clinica.

La realizzazione dei mini-ospedali potrebbe rappresentare una ghiotta occasione (o un’opportunità da prendere al balzo) per i tanti comprensori siciliani che al loro interno racchiudono numerosi comuni. Un vero e proprio modello innovativo e multidisciplinare che potrebbe certamente attirare, perchè no, anche il nostro comprensorio dei Monti Sicani. Un’idea sfiziosa che garantirebbe un servizio serio e professionale dal punto di vista sanitario ai cittadini che versano in uno stato di bisogno. L’ipotesi è ad oggi lontana, ma ben presto potrebbe essere realizzabile grazie al supporto della regione. L’Ospedale di comunità punta anzitutto al recupero delle funzioni che il paziente può riacquistare nel corso del tempo. Qui si rientra sull’empowerment del malato e del familiare, ovvero la capacità di prendersi cura di sè, tramite l’addestramento alla migliore gestione ottenuto con il ricovero.