A Bivona si celebra la Madonna della Sprescia

BIVONA –  Dopo due anni di pandemia,  martedì 31 maggio alle 18:30, è stata celebrata la messa comunitaria in onore della Madonna della Sprescia, a chiusura del mese mariano.
Come da tradizione e devozione, presso la cappella di contrada S. Leonardo, custodita con devozione dalla famiglia Arpa, sia i bivonesi che i devoti provenienti da diversi paesi, hanno assistito alla santa celebrazione presieduta dall’arciprete don Marco Vella ed hanno partecipato alla processione con il quadro della Madonna, portato per le vie del quartiere.

Il culto dei bivonesi per la Madonna della Sprescia è attestato sin dalla prima metà del 1800 e nasce per grazia ricevuta.

Si racconta che il notaio Sebastiano Padronaggio, accusato ingiustamente di avere redatto un atto falso, fu tradotto al carcere di Sciacca. La moglie, donna Petra Ruiz, pregò intensamente che la Madonna, con la sua intercessione, aiutasse a fare giustizia. Risolta positivamente la vicenda, fece erigere una cappella che custodisse un’immagine della Vergine con il Bambino.

Leggenda narra che tale dipinto fu trovato durante lo scavo delle fondamenta. L’attuale dipinto, eseguito nel 1930 da Carmelo Cardinale, è copia dell’originale, danneggiato da un incendio.

“Sprescia” in dialetto bivonese richiama proprio l’idea della fretta: intervenire velocemente, fare in modo che in fretta tutto si compia positivamente. Per questo motivo le partorienti in particolare, ricorrono a Maria affinché le faccia “spresciare”, cioè possano partorire rapidamente e felicemente diventare mamme, come mamma è stata Lei.

Preghiera di chi passa davanti alla cappella

Vi salutu, oh mia Signura

Siti bedda e siti pura

I’ vi dicu un’Avi Maria

Ricurdativi di mia.