Elezioni Europee 2019: domenica si vota dalle 7 alle 23

Domenica 26 maggio in Italia si vota per le elezioni europee. I seggi saranno aperti dalle 7 del mattino alle 23: potranno votare tutti gli italiani che hanno compiuto 18 anni e i cittadini europei che hanno la residenza in Italia e hanno deciso di votare per i candidati italiani.

Quando si vota
Le Elezioni Europee si terranno in giorni differenti nei 28 Stati membri (dovevano essere 27 ma ci sarà anche il Regno Unito, visto che il suo processo di uscita dalla UE procede a rilento). Ogni Paese, infatti, aveva la facoltà di scegliere una data all’intero della finestra che va dal 23 (è il caso dell’Olanda e della stessa Inghilterra) al 26 maggio. L’Italia, come la maggior parte delle nazioni comunitarie, ha scelto proprio quest’ultima data: si voterà, perciò, domenica 26 maggio in un’unica giornata (dalle 7 alle 23).

Chi può votare e dove?
Per votare, ci si dovrà recare presso il seggio elettorale di iscrizione, corrispondente alla sezione collegata all’indirizzo di residenza. Dove trovare queste informazioni? Semplice, sulla tessera elettorale: sezione, numero e indirizzo del seggio sono infatti riportati sopra di essa.

Quali documenti servono per votare?
Per poter votare, oltre al documento d’identità, servirà proprio la tessera elettorale. Questa viene consegnata direttamente a casa, dopo che si viene iscritti nelle liste elettorali (cosa che avviene in automatico al compimento della maggiore età). Se si vota per la prima volta ma la tessera elettorale non è stata ancora recapitata a casa, bisognerà rivolgersi all’Ufficio elettorale del comune di residenza (o, nelle città più grandi, nei vari municipi o circoscrizioni) per farsela rilasciare in pochi minuti. Se, invece, è già stata consegnata ma è stata smarrita, niente paura: si può richiedere un duplicato, sempre presso l’Ufficio elettorale. L’importante è non aspettare l’ultimo momento.

Come si vota
Quando ci si recherà al seggio, dopo l’identificazione, si riceverà una scheda di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale di appartenenza (nel caso delle Europee sono solamente cinque: Italia nord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meridionale o Italia insulare) e una matita copiativa, l’unica ammessa per esprimere il voto. Dopodiché sarà indicata una cabina, dove si entrerà per votare, tracciando una semplice ‘X’ sul simbolo della lista o del partito preferito. In più, si potranno indicare una o più preferenze (fino a un massimo di tre) scrivendo il cognome del candidato collegato alla lista (l’elenco è affisso fuori dal seggio elettorale). Ovviamente questa è un’opzione, nulla di obbligatorio. Una volta fatto, si dovrà ripiegare la scheda (prima di uscire dalla cabina) e inserirla nell’apposita urna.

Per cosa si vota?
Il voto del 26 maggio servirà per eleggere i 751 membri del Parlamento Europeo. Ognuno dei 28 Paese sceglie i propri rappresentanti, ogni cinque anni, in misura proporzionale alla popolazione. L’Italia, con i suoi 73 eurodeputati, è il terzo Paese che ne esprime di più in assoluto (assieme al Regno Unito e dietro solo a Germania e Francia). Pur essendo eletti a livello nazionale, però, una volta arrivati a Strasburgo (sede dell’Assemblea UE) i deputati si riuniscono in gruppi politici trasversali a seconda della famiglia politica d’appartenenza (ogni gruppo deve essere composto da almeno 25 membri e rappresentare almeno un quarto degli Stati membri dell’UE).

Il Parlamento Europeo incarna il potere legislativo (assieme al Consiglio dell’Unione Europea) ma è l’unico ad essere eletto direttamente dai cittadini. Esso rappresenta gli interessi dei cittadini, elegge il Presidente della Commissione europea, nomina i suoi commissari, approva norme e bilanci. In pratica, il Parlamento europeo prende decisioni importanti su economia, ambiente, sicurezza e tanto altro che incide concretamente nella vita quotidiana degli europei

Inoltre, queste votazioni si preannunciano decisamente più sentite rispetto alle precedenti: come europei ci troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati. Con il voto del 26 maggio, potremo partecipare attivamente per scegliere in che modo affrontarle. Infine, sarà una sorta di ballottaggio tra le forze euroscettiche (in crescita a livello continentale) e gli europeisti convinti.