VILLALBA – Si terrà venerdì 15 settembre alle ore 18:30 presso la Biblioteca comunale la presentazione de “Il maresciallo Bonanno. Un’indagine siciliana”, ultimo libro dello scrittore e giornalista mussomelese Roberto Mistretta.
Un noir dalla trama coinvolgente ed appassionante, uno scenario che descrive la realtà dell’entroterra siciliano in tutte le sue sfumature di colori, sapori e peculiarità, una storia che fa emergere il lato oscuro e brutale del genere umano.
Con il ritrovamento di un cadavere in una discarica il protagonista Saverio Bonanno si ritrova a dover decifrare un delitto dai molti punti oscuri. Le indagini lo porteranno a spostarsi tra i paesini della Montanvalle e note località balneari della Sicilia e lo condurranno verso una verità dolorosamente nascosta.
Travagliato e perennemente a dieta, burbero ma disponibile verso i più deboli, in perenne conflitto con una figlia che riversa su di lui l’angoscia per l’abbandono della madre, Bonanno cattura fin dalle prime pagine la simpatia del lettore. Un personaggio assolutamente umano, straordinariamente ordinario.
Una serie fortunata e molto apprezzata quella del “Maresciallo Bonanno”, di cui fanno parte anche “Il canto dell’upupa” e “Il diadema di pietra”, e che ha riscosso notevole successo all’estero. E’ stata infatti tradotta in Germania, Svizzera ed Austria appassionando migliaia di lettori.
“Con le mie storie cerco di raccontare le zone d’ombra che non vengono sviscerate: la sofferenza fisica e psicologica dei soggetti coinvolti, la solitudine, la paura. E lo faccio calando in un contesto realistico storie nate dalla cronaca ed elaborate ai fini narrativi e quindi impastate con altre storie e con personaggi inventati di sana pianta” ha dichiarato l’autore in un’intervista.
“Credo che ognuno debba essere libero di esprimere quello che ha dentro con gli strumenti e con le storie che sente più congeniali. Per quanto mi riguarda sono molto attratto dallo scrittore impegnato che nel raccontare le sue storie non dimentica le problematiche che travagliano il proprio tempo e cerca di dare il suo contributo di speranza ma anche di sferzare questa nostra epicurea società impegnata a consumare schede telefoniche e droghe. Mi hanno insegnato che piuttosto che gridare contro il buio che avanza è meglio accendere una candela. Ecco: un libro, al pari di un film di una canzone di pièce teatrale, è una luce nella notte. Un libro è capace di scuotere le coscienze”.
Flavia Fruscione