Villalba, caso immigrati: il dibattito si infiamma

VILLALBA -Nuovi importanti tasselli si aggiungono al caso “accoglienza immigrati”, argomento cardine attorno a cui gira attualmente tutto il dibattito politico villalbese, e nessun segno di distensione sembra profilarsi all’orizzonte.

Il consigliere Giuseppe Tatano fuori da Insieme per Villalba
La diffusione del lungo comunicato stampa di Insieme per Villalba, che fa a capo al Sindaco Alessandro Plumeri, ha infatti provocato una spaccatura all’interno del gruppo politico a causa di alcune affermazioni rivolte all’attività di un “sedicente blogghista” del quale non è stato fatto espressamente il nome ma che è evidentemente riconducibile a Jim Tatano, fratello del consigliere Giuseppe Tatano che di quel gruppo fa parte.
La reazione del consigliere è stata immediata “A prescindere dal legame di sangue col giornalista mi dissocio nella maniera più assoluta dalle offese di carattere personale che sono state rivolte allo stesso. Questa non è politica! Questa non è Insieme per Villalba!” ha dichiarato tramite social. Tatano ha inoltre chiesto la convocazione di una riunione di tutti i consiglieri di IpV, prevista per domenica 9 ottobre alle ore 19:30 presso l’Aula consiliare, “per chiedere ai presenti chi si dissocia dalle offese personali rivolte al giornalista”. “Basterà rispondere con un si o con un no. Provvederò personalmente ad invitare alla riunione Sindaco ed Assessori, ai quali sarà posta la stessa domanda. Le assenza rappresenteranno atti di non dissociazione” si legge nel post pubblicato.
E sempre tramite social Insieme per Villalba ha reso nota la decisione scaturita nel corso della riunione politica svoltasi il 4 ottobre “A seguito del comportamento tenuto dal consigliere Giuseppe Tatano in merito alla condivisione dell’azione politico-amministrativa con il gruppo di appartenenza, considerati i termini di conflittualità determinati dall’attività di contestazione a mezzo stampa di un suo familiare, si ritiene utile sospendere la sua appartenenza dal gruppo politico Insieme per Villalba allo scopo di avviare un periodo di serena riflessione da ambo le parti, alla fine del quale poter rivalutare le ragioni di una eventuale condivisione del medesimo percorso politico”. E’ inoltre precisato che Tatano non potrà fare più riferimento al suo ex gruppo per la sua azione politica dovendo così assumersi la responsabilità del suo operato a titolo personale.

La lettera aperta di Claudio Lombardo, Componente Presidenza Regionale ARCI Sicilia
Ad intervenire in merito alla questione sull’accoglienza degli immigrati è anche Claudio Lombardo che tramite una lettera aperta rivolta ai consiglieri e al Presidente Antonio Lupo ha voluto chiarire le motivazioni della sua presenza alla seduta del 22 settembre e rispondere alle dichiarazioni rivolte nei suoi confronti in quell’occasione.
“Ho avuto il privilegio e l’onore di essere stato invitato dal Sindaco perché mi sono fatto portatore di una ipotesi per l’attivazione di un progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) nel territorio del comune di Villalba, ipotesi che ha suscitato il suo interesse e quello della Giunta da lui presieduta, senza nascondermi le sue personali perplessità ma soprattutto la necessità (che io condividevo e condivido) di un pieno coinvolgimento dell’intera comunità villalbese a partire dall’organismo che la rappresenta: il Consiglio Comunale”.
“Può succedere (ed è successo in quella seduta a Villalba) che nella foga della discussione si smarrisca il senso del proprio ruolo e che parole in libertà siano lesive sia degli interessi generali che si dovrebbero rappresentare che della stessa funzione di consigliere comunale. Affermare, cosi come è stato fatto, che tutti coloro che si occupano oggi di accoglienza di rifugiati, profughi ed immigrati siano mafiosi, o corrotti, o gente che si approfitta del dramma di migliaia di persone sol perché qualche (e sottolineo qualche) cooperativa o associazione ha travisato la sua funzione e pensato a questo dramma come ad un affare è francamente offensivo, ingiusto e sbagliato! Generalizzare, sparare sul mucchio egregio Presidente è facile ma molto controproducente. Affermazioni di questo tipo sono sbagliate, fuorvianti ma soprattutto rischiano di ingenerare danni ancora maggiori di quelli (presunti) che si vogliono scongiurare”.
“Alcune delle affermazioni fatte in quella seduta di consiglio comunale rappresentano delle vere e proprie diffamazioni e come tali penalmente perseguibili senza un ripensamento e formali scuse. Ma sono altrettanto convinto che non sia questa la strada migliore, che resta quella di ricondurre il dibattito dentro le regole del gioco della democrazia e del confronto tra opinioni diverse”.
“Si è distribuita e diffusa a piene mani cattiva informazione, facendosi scudo di “questioni procedurali e politiche” si sono giustificate e coperte pulsioni xenofobe e razziste, sentimenti che io personalmente sono convinto siano assolutamente marginali e minoritarie nella gente di Villalba. Non si è raccontata la verità, o meglio non è stato possibile raccontare la verità”.
“Io credo che il Sindaco con grande senso di responsabilità abbia compreso che anche la piccola comunità villalbese sarà chiamata a dare il suo contributo, per scelta o perché il Governo Italiano imporrà a tutti i comuni italiani di avere strutture di accoglienza nel loro territorio. Scegliere di farlo autonomamente, sentendo la sua comunità, d’intesa con la sua comunità è una scelta coraggiosa ed intelligente, nel supremo interesse di chi si vuole accogliere e di chi si prepara ad accogliere”.
“Caro Presidente io non le chiedo abiure e scuse per alcune improvvide e gravi affermazioni da lei e da qualche consigliere fatte nel corso di quella seduta, le chiedo semmai di avviare un confronto sereno e pacato, scevro da retropensieri o inquinato da notizie veicolate da certa stampa nazionale che per professione pesca nel torbido, per capire quale può essere (o anche non essere) il contributo che la sua comunità può dare. Io e la mia associazione siamo pronti e disponibili al confronto”.

Le precisazioni di Amare Villalba
Il gruppo di opposizione risponde al comunicato “pieno di odio e di rabbia e dal linguaggio allusivo” di Insieme per Villalba per smentire la “fanta-cronostoria inventata dal Sindaco e dai suoi seguaci che è perfettamente in linea con il modo di amministrare all’acqua di rosa”.
“Sebbene non vogliamo scendere allo stesso livello alcune cose però vanno chiarite” si legge nel comunicato stampa “Il Presidente Lupo non ha dato del mafioso all’egregio Signor Lombardo e non ha mai pensato di farlo, ha riportato delle frasi di caratura nazionale del Ministero che dicono che cooperative che gestiscono l’emergenza migranti sono in odore di mafia. Il consigliere Ferreri criticato dal sindaco che ha fatto delle allusioni su dove e quando deve prendersi l’Ostia, non ha accusato in alcun modo i Carabinieri per la vicenda dei cavalli, ma ha generalizzato dicendo che non ne siamo in grado tutti, cioè anche noi cittadini ed amministratori. Al Consigliere Siracusa è stato intimato il silenzio ed è stato gratuitamente offeso da una persona del pubblico, che poi quest’ultima riveste un alto ruolo sociale non la rende immune da una naturale e istintiva reazione” chiariscono i consiglieri in merito alla seduta del 22 settembre.
Un invito è rivolto poi in particolar modo “ai ragazzi che si avvicinano per la prima volta alla politica, come il Vicesindaco Mendola, l’assessore Guarino e anche l’assessore Tramontana a prendere le distanze dalle accuse di razzismo che sono state avanzate nei nostri confronti ma soprattutto dalle volgarità espresse contro il blogger Jim Tatano”. “Siamo sicuri che questo non è vostro linguaggio e nemmeno il vostro modo di rispondere alle critiche, non permettete a nessuno di scrivere a vostro nome”.
E sulla situazione del consigliere Tatano si legge “Il gruppo Insieme per Villalba necessita sempre di avere un nemico, quando non lo trova se lo inventa. Dopo essere stato offeso più volte anche a livello personale durante diverse sedute consiliari da parte del Sindaco, è stato messo alla porta solo perché non incline ai propri dettati. Altro che campagna di denigrazione promossa da noi…”

Flavia Fruscione