Scavi fermi e siti archeologici dimenticati a Mussomeli il M5S scrive al Governo

ROMA – “Centinaia di siti archeologici dimenticati e attività di scavo ferme al palo”. La denuncia delle condizioni di degrado e incuria in cui versano le aree di interesse archeologico e culturale di Mussomeli approda in aula con una interrogazione del Movimento 5 Stelle. La deputata Azzurra Cancelleri ha infatti scritto al premier Renzi, al ministro dei Beni e delle Attività Culturali e al ministro dello Sviluppo economico per chiedere l’intervento straordinario dello Stato su queste aree dallo straordinario valore artistico – monumentale oltreché economico. La questione, lo ricordiamo, è stata sollevata anche all’Ars dal deputato Giancarlo Cancelleri che ha chiesto l’intervento dell’assessorato regionale e dal meet-up locale di Mussomeli, i cui componenti hanno scritto al sindaco per chiedere che della problematica si facesse carico anche l’amministrazione comunale.
“Già da tempo, circa vent’anni, il comune di Mussomeli ha acquisito una «carta archeologica del territorio» in cui è possibile prendere visione in dettaglio dei beni di interesse presenti nella sua giurisdizione, ad oggi abbandonati all’incuria e al degrado”, dice la Cancelleri. “Dal castello Manfredonico, all’Antiquarium comunale, passando per i siti archeologici di Polizzello, Raffe e Tre Fontane, Grotte, ed ancora ad un altro centinaio di siti, è un disastro. Non ci sono le risorse economiche per la manutenzione ordinaria o se ci sono, non permettono regolari o eccezionali forme di attenzione perché destramente esigue. Delle attività di scavo, che coinvolgerebbero decine di studiosi e ricercatori, manco a parlarne”.
“Se non si interviene contro l’incuria, il rischio di perdere un patrimonio ricco ed inestimabile è serio – si legge nell’interrogazione -. I siti di interesse archeologico rappresentano un reale strumento di crescita e quindi di ricchezza per il territorio. Non possiamo permetterci ancora di perdere di tempo. Lo Stato agisca e agisca in fretta contro un decadimento dei beni che potrà diventare, contro il fiorire di una depredazione e di un traffico criminale di questo patrimonio a favore di soggetti privati”.
“Il ministero avvii una ricognizione dello stato dei beni – conclude la Cancelleri -. Avvii un serio progetto di gestione e di messa in sicurezza che possa scoraggiare episodi di vandalismo e depredazione. Solo con una politica di sviluppo interessata e reale potremo rivalutare e valorizzare il patrimonio storico, archeologico e culturale del territorio al quale la Sicilia si aggrappa per fare ripartire l’economia”.