Pellegrini al Santuario di Bilici. “Da rifare assolutamente”

MUSSOMELI – Pellegrini di tutte le età e non solo di Mussomeli si sono dati appuntamento domenica 15 maggio, nella giornata di Pentecoste, davanti lo Stadio Comunale “Nino Caltagirone, per incamminarsi a piedi verso il Santuario di Bilici.
In 34 hanno deciso di partecipare a un pellegrinaggio giunto alla V edizione. La più piccola frequenta la scuola media, e in tre si sono aggregati al gruppo da Sutera.
Insomma, la fede unisce e trascina, come spiega Dario Falletta, uno dei pellegrini: “tutti hanno attinto forza dalla natura che si risveglia che attende anch’essa la redenzione. Hanno trovato la forza dalle preghiere e da chi si ha al proprio fianco, perché l’aspetto principale di un cammino è la fraternità che accomuna le persone, che non per un caso si incontrano sulla strada di un pellegrinaggio. La vita di ognuno è lastricata di gioie e di dolori, che metaforicamente formano lo zaino che ognuno si porta dietro. Ma in queste occasioni sa di non essere da solo.”
Alle 07:30, dopo una preghiera iniziale, in 25 si sono incamminati alla volta di Polizzello. Qui sono stati raggiunti da altri 9 fedeli. Verso le 9:30 un gruppo di 21 persone ha proseguito per la via della “Chiapparia”, mentre i restanti 13 si sono diretti verso Villalba.
I primi hanno raggiunto il santuario intorno alle 16:30, seguendo un percorso più lungo e solitario, immersi completamente nella natura, senza traffico né distrazioni, mentre i secondi intorno alle 13:30.
Al termine di questa esperienza, un’altra pellegrina, Rosalia Collura, scrive sui social: “Un po’ di dolorini ai polpacci… tutto sotto controllo. Ma da rifare assolutamente!”
Vittorio Catania, invece, al di là della gioia per la sua ennesima partecipazione, snocciola i dati del cammino del suo gruppo, quelli della Chiapparia: “poco più di 25 Km percorsi in circa 8 ore e mezza tra cammino e pause, anche per il pranzo. Partiti da quota 820m sul livello del mare si è scesi a 324m, per poi risalire e quindi ridiscendere fino a raggiungere in salita i circa 400m sul livello del mare del Santuario, ad una velocità media di 2.8 Km/h, con punte di 5km/h. Dico questo per far capire a chi la prossima volta si vorrà aggregare a noi che è sì faticoso ma non difficilissimo. Penso di essere portavoce di tutti se dico che nessuno ha avuto fretta di arrivare. Ci siamo aspettati a vicenda. Il nostro gruppo è partito unito, e unito è arrivato, e se avessimo dovuto perdere altro tempo per aspettare qualcun’altro lo avremmo sicuramente fatto tutti, e se qualcuno avrebbe sofferto della fatica non sarebbe mancata persona che non avrebbe alleggerito (anche fisicamente) le fatiche sofferte. Spesso lungo il cammino ci si chiedeva a vicenda come ci sentivamo”.
Non sono poi mancate manifestazioni di solidarietà nei confronti dei pellegrini da parte di privati incontrati lungo il Cammino. L’Azienda Agricola “Gadduzzo” ha offerto loro da mangiare e bere, mentre l’Agriturismo Di Gèsu ha messo a disposizione una sala per consumare il loro pranzo a sacco in tutta comodità.
La giornata si è conclusa con la partecipazione alla celebrazione eucaristica, officiata da Don Massimo.
E già si pensa ai prossimi pellegrinaggi: a giugno, alla Rocca di Sutera, e poi di nuovo a settembre per la chiusura del Santuario di Bilici.
“E, ovviamente, al prossimo anno alla riapertura del Santuario, – conclude Catania – certi che questa esperienza rimarrà nella mente e nei cuori di ognuno di noi.”