Punto nascita Mussomeli, Sindaco Catania “Disparità di trattamento inaccettabile. Chiediamo deroga e messa in sicurezza”

Catania-GiuseppeMUSSOMELI –  Non si arresta la lotta per salvare dalla chiusura definitiva il punto nascita dell’ospedale di Mussomeli. Dopo la manifestazione popolare del 14 gennaio, che ha visto riunite le forze politiche, sociali e cittadine di tutti i paesi del comprensorio, il vertice con il Prefetto di Caltanissetta, al quale hanno partecipato tutti i Sindaci del Vallone, la lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arriva la richiesta di deroga e messa in sicurezza trasmessa dal Sindaco Giuseppe Catania all’Assessore Regionale alla Salute Baldassarre Gucciardi e a tutte le autorità politiche interessate.

Una documento corposo, ricco di premesse e considerazioni a sostegno della richiesta in oggetto, da inoltrare al Ministero della Salute, per ottenere una “deroga alla chiusura del Punto Nascita di Mussomeli con conseguente provvedimento di messa in sicurezza“.
Ed in particolare viene ribadita l’importanza strategica che assume il punto nascita del P.O “Longo” dal momento che copre un ampio bacino di Comuni di 3 province, “paesi tutti arroccati e con un territorio geologicamente instabile”. Persistono dunque le “criticità oro – geografiche di difficile risoluzione” per cui l’accordo Stato – Regione del 16/12/2010 aveva previsto deroghe eccezionali.

Deroga concessa al punto nascita di Bronte nonostante abbia fatto registrare un numero di parti simile a quello di Mussomeli, tra i 200 e i 250 all’anno, ben al di sotto della soglia dei 500, e che presenta condizioni di precarietà relative alla viabilità similari a quelle di Mussomeli, ma che registra la presenza a soli 12 km di un ulteriore punto nascita (Biancavilla).

La soglia dei 500 parti l’anno potrebbe, inoltre, essere raggiunta in quanto il p.n. di Mussomeli andrebbe ad assorbire i parti provenienti dall’area dei Monti Sicani, vista la chiusura del Punto Nascita gestito dalla clinica Attardi di Santo Stefano di Quisquina, e, una volta messo in sicurezza, potrebbe offrire garanzie di funzionamento a tutte le gestanti dei 15 comuni fruitori.
Messa in sicurezza che, tra l’altro, era stata predisposta con D.A. del 2013, a firma dell’allora Assessore Lucia Borsellino, per poter consentire un ulteriore proroga fino al 31/12/2016.

“Sarebbe stato indispensabile che gli organi competenti, Assessorato Regionale alla Salute e Direzione Strategica della ASP 2 di Caltanissetta si attivassero affinché quanto richiesto dal suddetto decreto ministeriale venisse attuato” si legge nel documento “Purtroppo il D.A. è stato colpevolmente ignorato e tale condotta omissiva è diventata motivo determinante da parte della Direzione Generale di chiusura del punto nascita”.
“Risulta davvero inaccettabile all’opinione pubblica e, soprattutto, istituzionalmente incomprensibile, l’utilizzo di pesi e misure diverse che portano a concedere la deroga al Punto nascita di Bronte a discapito del punto nascita di Mussomeli, con un evidente disparità di trattamento delle relative comunità”.

Flavia Fruscione