Mentre da giorni i carabinieri son impegnati negli interrogatori del personale di Girgenti Acque per far luce sui metodi di assunzione, la società che gestisce il servizio idrico e di depurazione in 27 comuni dell’agrigentino apre a nuove posizioni lavorative: cercansi laureati in Economia e commercio ed in Ingegneria informatica, o facoltà equipollenti.

Ma proprio sui criteri dell’ingaggio professionale generalmente adottati, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha disposto un’indagine, dando mandato ai militari del Reparto operativo, guidati dal colonnello Andrea Azzolini, di far luce sui metodi di un’azienda che il procuratore Ignazio Fonzo definì un “assumificio”, dinnanzi alla Commissione parlamentare che si occupa dell’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlate.

Si cercano adesso dei riscontri sulle presunte “raccomandazioni” e si dovrà verificare se siano stati posti in essere eventuali reati: negli ultimi anni le polemiche attorno al modus operandi Girgenti Acque hanno innescato aspri giudizi nell’opinione pubblica, suscitando anche l’intervento di esponenti politici e relative interrogazioni parlamentari. Marco Campione, dirigente della società, ha sempre attestato estraneità alle accuse affermando con forza che le assunzioni a Girgenti acque avvengono «sulla base di capacità e merito, verificati attraverso selezione e prova sul campo».

«Nel corso degli anni sono state esaminate oltre ventimila domande di assunzione – ha reso noto l’azienda nell’ultima comunicazione sulle nuove posizioni aperte – Saranno prese in considerazione le candidature che arriveranno entro il 18 dicembre. Le domande verranno valutate dalla direzione e dall’ufficio personale diretto da Maria Rosaria Macaluso».