Il Gal Sicani protagonista ad Expo 2015 ancora fino a domenica 9 agosto. Continuano all’interno del Cluster Bio Mediterraneo le serate di animazione e promozione del Distretto rurale di qualità dei Sicani a cura dello staff del Gal Sicani e delle associazioni che con esso operano sul territorio. Nelle giornate del 6, 7 e 8 agosto è stata la cucina del master chef cammaratese Salvo Paolo Mangiapane, fiduciario Slow Food, a dare spettacolo ed affascinare un pubblico divertito e incuriosito da usi e costumi Sicani. Mangiapane ha conquistato persino i palati più difficili con i suoi piatti più noti, deliziando e divertendo con la sua simpatia gli ospiti di Expo che hanno fatto sosta al Cluster della Regione Sicilia. Il menù prevedeva piatti vegetariani realizzati con prodotti dei Monti Sicani: l’ormai rinomato caciocavallo “di Vacca Modicana” in crosta di pistacchio su caponatina di melenzane, la tradizionale minestra fritta diffusa soprattutto nelle aree solfifere siciliane chiamata “pitirri” al profumo di finocchietto, pomodori a “picchi pacchi” e scaglie di tuma persa, un piatto completamente sconosciuto ai presenti che hanno voluto conoscere la ricetta nei dettagli; infine un dessert a base di pesche di Bivona in versione caramellata ripiene di tuma e croccante frutta secca e di gelato rigorosamente al pistacchio della Valle del Platani.
Durante le diverse serate disrette e coordinate da Angelo Palamenghi, direttore del Gal Sicani, è bastato guardare negli occhi un solo istante i presenti per capire quanto stessero apprezzando quei prodotti e le ricette dello chef, la piazzetta era gremita di curiosi che alla fine dei panel si sono intrattenuti con i rappresentanti del Gal Sicani e delle associazioni presenti per uno scambio di informazioni e biglietti da visita. Tra i visitatori anche la presenza straordinaria di due cariche di Slow Food Italia: Valter Bordo, Consigliere Nazionale e Presidente Regione Liguria e il Vice Presidente Lorenzo Berlendis. Ma non è finita qui, perché proprio nella mattina di domenica 9, la delegazione del Gal Sicani composta dalla guida relazionale Pierfilippo Spoto e dallo chef Mangiapane ha fatto visita al padiglione di Slow Food Italia portando in dono la ricotta dei Monti Sicani.
“Dopo essermi trovata qui questa sera ho avuto un’impressione molto positiva – questo il commento di una signora presente al Cluster. Devo dire che in questo padiglione ho trovato quello che secondo me è lo spirito dell’Expo 2015: il connubio perfetto tra territorio, agricoltura e ricchezza che proviene dal territorio e che ricade sulla gente che lavora la vostra terra”.
Come nelle precedenti, anche nelle ultime serate si ha avuto modo di raccontare i Sicani, non solo attraverso i piatti, ma con il supporto video gli operatori che hanno preso parola hanno potuto approfondire diversi temi e raccontare le peculiarità di un’area geografica molto vasta, quella che dal mare di Cattolica Eraclea e Realmonte arriva fino all’interno nei Monti Sicani.
Il Gal Sicani ha inoltre ospitato all’interno del suo spazio i partner di un progetto di cooperazione transfrontaliera che si sta portando avanti assieme alla Tunisia: “Les Voyages de la connissance“. Un progetto che si propone di valorizzare adeguatamente le risorse delle identità territoriali, in particolare il patrimonio culturale immateriale e l’artigianato di eccellenza, proponendo degli itinerari turistici innovativi che possano portare i fruitori alla scoperta di patrimonio fatto di tradizioni e delle radici delle due aree, quella siciliana e quella tunisina; fornendo informazioni concrete attraverso un sistema di comunicazione moderno all’interno dei territori coinvolti nell’idea progettuale. Altri obiettivi del progetto sono l’aumento della competitività e della commercializzazione dei prodotti artigianali mediante l’integrazione nel settore del turismo e la creazione di una rete di cooperazione tunisino-siciliano per consolidare il dialogo e la scelta di strategie di sviluppo comuni.
Rito Compilato, Giuseppe Pistone e Vincenzo Spataro sono invece intervenuti in rappresentanza dell’associazione Proposita, di cui hanno raccontato storia, obiettivi e progetti in fase di sviluppo. L’associazione composta da giovani under 35 si occupa di promozione turistica, valorizzazione del territorio e di imprese ed enti che in esso operano per favorirne lo sviluppo turistico, agrituristico e culturale dei Monti Sicani. Tutto attraverso la divulgazione di un’offerta turistica integrata del territorio che mette in rete le attività di qualità e le bellezze paesaggistiche ed ambientali tramite percorsi rurali integrati, speleologici, trekking, ciclovie, ippovie etc. “Siamo presenti con una forte motivazione qui ad Expo, per perseguire, promuovere, divulgare e condividere la strategia di marketing territoriale e le attività del Gal Sicani – hanno spiegato i tre nel corso del loro intervento. “Ci occupiamo di promozione e animazione territoriale, infatti le esperienze maturate, le attività, gli itinerari naturalistico – religiosi, i progetti e le attività in corso e in fase di attuazione che coloreranno il territorio sicano con una serie di eventi e manifestazioni hanno come obiettivo l’attrazione di visitatori e turisti. Siamo convinti che l’Elisir di lunga vita potrebbe trovarsi sui Monti Sicani, per questo abbiamo deciso di investire le nostre energie sul territorio: qui si registra il primato di longevità. La nostra è una terra in cui le tradizioni si tramandano di generazione in generazione, e i nonni con i loro racconti condividono i ricordi con i nipoti, trasmettendo il loro attaccamento alla terra e alla famiglia”. Infine i ragazzi di “Proposita” hanno dato delle anticipazioni sui progetti futuri: in cantiere la realizzazione di 32 eventi, nei mesi di agosto e settembre, quanti sono i comuni del Gal Sicani. Si realizzeranno spettacoli per rievocare storie e miti diffusi nei sicani, sarà un tuffo nel passato e nella memoria delle 32 comunità per attirare l’interesse dei turisti creando, inoltre, un collegamento con gli emigrati che continuano a mantenere vivo l’attaccamento alla propria terra d’origine, alla propria cultura e trazioni, tramandandole a loro volta ai propri figli che, cresciuti in ambienti culturali diversi, continuano a manifestare il desiderio e a volte il bisogno di conoscere meglio i luoghi e la cultura dalla quale discendono.