Kamarat, il bilancio societario. Mangiapane: “Commessi degli errori, la colpa è di tutti. Sulla fusione..”

CAMMARATA – Nonostante l’amara retrocessione nel campionato di Promozione dopo nove anni d’Eccellenza, è tempo di bilanci, seppur negativi, in casa Kamarat. Dopo la lunga intervista concessa al tecnico Renato Maggio, tocca alla società spiegare i motivi di quest’annata fin troppo deludente, terminata nel peggior modo possibile. Sono stati commessi degli errori, questo è certo, ma è pur vero che l’intera comitiva ha lavorato in solitario senza poter contare sull’aiuto esterno. Perché questa retrocessione? Cosa non è andato per il verso giusto? E’ lo storico dirigente Vincenzo Mangiapane, nonché addetto alla manutenzione dei “Salaci”, ad esporre il proprio pensiero e a chiarire ogni dubbio, rappresentando altresì il nome della società biancoazzurra. ECCO L’INTERVISTA ESCLUSIVA.

Cosa realmente non ha funzionato? Eravate in pochi all’interno della società..
“Abbiamo iniziato la stagione con dieci paesani – ha spiegato Mangiapane – la quale per grossa parte juniores. Il collettivo non ha sbagliato nulla, ma è anche vero che un’insieme di cose non sono andate come ci aspettavamo. Abbiamo pagato la crisi socio-economica, che ci ha penalizzati e reso i compiti più difficili del previsto. Bisogna soltanto dare il merito a quelle poche persone che si sono spese sia in passato, ma principalmente in questa stagione dispendiosa”.

Crisi economica a parte, si sono commessi degli errori in società?
“Ognuno di noi ha delle colpe e si è assunto ogni responsabilità. Non abbiamo lavorato com’era giusto lavorare. Retrocedere in Promozione è un risultato che al termine del girone d’andata nessuno s’aspettava. Abbiamo commesso tutti degli errori, dal sottoscritto fino ai restanti dirigenti, così come l’intero staff tecnico. Però è bene ricordare i 13 anni trascorsi, in cui abbiamo avuto il piacere di vincere ovunque, di misurarci con piazze più blasonate e di raggiungere traguardi storici. Ma se devo soffermarmi in questa stagione è chiaro che tutti noi abbiamo fatto degli errori. Un anno maledetto come quello appena passato può capitare a chiunque”.

Lei intende sollevarsi dall’incarico di dirigente dopo sei lunghi anni?
“Sì – ha affermato Vincenzo Mangiapane – mi sollevo dall’incarico di dirigente del Kamarat. Nel calcio non è mai detta l’ultima parola, ma è giusto prendersi una pausa dopo tante stagioni. Ringrazio l’amministrazione comunale, il sindaco ed il vicesindaco, perché ci ha permesso di partecipare al campionato, ratificando l’iscrizione in Eccellenza nel pieno dell’estate. Ringrazio l’attuale dirigenza (in particolar modo Alfonso Scrudato, Carmelo Nugara, Enzo e Nino De Maria, Giuseppe Daddi, Vincenzo Mangiapane e Rosario Matina), ed anche gli altri soci che in passato hanno fatto le fortune del Kamarat. Un grazie è doveroso a tutti giocatori e all’allenatore della juniores Vincenzo Sorce. Un ringraziamento lo devo infine all’intera popolazione di Cammarata che ci ha sempre seguita, dimostrando che questa squadra è di tutti”.

Cosa s’attende per il futuro?
“Mi auguro che il Kamarat porti avanti il proprio nome in giro per la Sicilia, ripartendo anche in un campionato inferiore come quello di Promozione, che reputo un torneo comunque interessante. E alla comunità dico di non dimenticarsi della loro squadra”.

Si parla di una fusione calcistica tra i due paesi: lei che cosa ne pensa?
“Sarebbe un qualcosa di innovativo. Ciò che servirebbe per risollevare l’entusiasmo e la passione. Ritengo siano solo voci di corridoio e che al momento non ci sia nulla di realmente concreto. La speranza è che un giorno questa fusione possa avvenire: è un bene per Cammarata e San Giovanni Gemini. Abbiamo capito che per fare calcio servono sacrifici e sforzi economici tuttavia insostenibili”.

Giuseppe Varsalona