La Diocesi di Caltanissetta e le AISC a difesa dell’Ospedale

Moccupazione-aula-consiliare-2USSOMELI – Sia la Diocesi di Caltanissetta che l’associazionismo locale sono scese in campo a difesa dell’Ospedale di Mussomeli.
L’altro ieri il Vescovo Mons. Mario Russotto ha fatto pervenire tramite l’arciprete di Mussomeli Padre Pietro Genco una missiva scritta di suo pugno nella quale assicura di aver interpellato i diversi responsabili a vari livelli e di continuare a seguire l’evolversi delle vicende. Nella lettera, letta pubblicamente nell’aula consiliare occupata dai cittadini, S.E. scrive: “Difendiamo, dunque, con coraggio, il nostro diritto alla salute, il nostro Ospedale di Mussomeli che è porto di riferimento per tutti i paesi del Vallone, in particolare difendiamo il punto nascite che nulla ha da invidiare ad altri illustri e vetusti ospedali. Vi prometto, come ho già fatto, che mi impegnerò per quanto è nelle mie possibilità per il nostro Ospedale, sostenendovi anche attraverso i carissimi nostri sacerdoti, in questa giusta e opportuna rivendicazione di un sacrosanto diritto.”
È di oggi, invece,  un comunicato stampa a firma delle AISC (Associazioni Insieme Senza Confini) in cui si esprime preoccupazione per il rischio di rimodulazione che corre il locale nosocomio.
“Il coordinamento AIsc e le associazioni facenti parte non possono tirarsi indietro nel manifestare la propria disponibilità in quanto cittadini di questa comunità – si legge nel testo – ed esprimere solidarietà e sincera vicinanza ai componenti del comitato di occupazione permanente.
In quanto associazioni operanti nel territorio, anche se in diversi settori l’una dall’altra, ci accomuna il fatto di mettere al centro del nostro operato la figura umana, i suoi diritti e la sua dignità.
Il fatto di trattare i cittadini nelle scelte amministrative come numeri è fuori dalla nostra logica e fuori dai principi cardini su cui si basa la nostra società democratica.
Faremo anche noi la nostra parte per vincere questa battaglia, con l’auspicio che vinta questa non ci si fermi qui ma continui l’impegno della società civile, sindacati ed amministrazioni pubbliche di potenziare il nostro presidio ospedaliero ed offrire sempre più servizi professionali altamente qualificati.
Solo così, con l’ospedale riqualificato e potenziato, nel futuro potremmo essere certi che le ombre di rimodulazione e chiusura di reparti non copriranno più il nostro cielo.”