I lamentatori della Memento Domini al Teatro Massimo di Palermo

sette storie per lasciare il mondoMUSSOMELI – Importante partecipazione per i lamentatori dell’Associazione Culturale Memento Domini di Mussomeli. Domani debutteranno al Teatro Massimo di Palermo nell’ambito dell’opera “Sette storie per lasciare il mondo” di Roberto Andò e Marco Betta.
In calendario fino a domenica 27, la rappresentazione includerà le parti “et inclinato capite”, “Popule meus” e “Languenat”, eseguite proprio dal gruppo mussomelese.
La loro esibizione seguirà il seguente calendario: giovedì 24, ore 20:30,Turno Prime; venerdì 25, ore 18:30, Turno C; sabato 26, ore 16:00, Turno B; sabato 26, ore 21:30, Turno F; domenica 27, ore 17:30, Turno D.
A prendere parte all’evento nelle vesti di lamentatori Giuseppe Amico, Vito Cicero, Giovanni Gagliano, Angelo Genco Russo, Giuseppe Lo Conte, Giuseppe Misuraca, Giuseppe Navarra, Salvatore Petruzzella, Michele Piazza, Fortunato Vaccaro.
“Sette storie per lasciare il mondo” vede pure la partecipazione dell’attrice Donatella Finocchiaro, dei soprani Gabriella Costa e Maria Chiara Pavone, dei Fratelli Mancuso e del carrettiere Giovanni Di Salvo.

SETTE STORIE PER LASCIARE IL MONDO – L’opera per musica e film di Roberto Andò e Marco Betta “Sette storie per lasciare il mondo” è tutta siciliana, dagli  autori al testo, alle immagini.
Interamente prodotta dal Teatro Massimo, è ispirata al ciclo di fotografie sul sonno di Ferdinando Scianna: immagini che ritraggono uomini, donne, bambini sprofondati nel sonno e ripresi in vari momenti e luoghi del mondo, che saranno esposte in teatro contemporaneamente allo spettacolo.
Alcuni dei dormienti di Scianna si materializzano sulla scena come ricostruzioni tridimensionali o installazioni viventi create da Giovanni Carluccio, e disposte su un declivio racchiuso fra i due grandi schermi sui quali avviene — sul proscenio e sullo sfondo — la proiezione delle immagini.
“Un’elegia del sonno e della veglia” diretta da George Pehlivanian, che guiderà l’orchestra e il coro del Teatro Massimo.
Il titolo, Sette storie per lasciare il mondo, allude a sette episodi di persone scomparse nel nulla, cui non si è mai riusciti a dare una soluzione.
L’opera ha dunque per soggetto l’assenza: i casi di cronaca di persone scomparse improvvisamente e il quotidiano passare dalla veglia al sonno sono due aspetti di questo misterioso assentarsi dal mondo. Le immagini filmate affiorano e scompaiono senza apparente ordine logico, mentre nella musica continuamente affiorano e spariscono ricordi e citazioni: tutto come in un sogno.
“Il testo ideato da Andò – spiega Oliveri – “non può considerarsi un libretto in senso tradizionale, data la rinuncia alla “trama” e la totale assenza di dialogo/recitativo, ma soprattutto per il carattere più che altro evocativo, direi quasi “saggistico” dello spettacolo. L’autore alterna testi originali e frammenti poetici o in prosa di altri autori, muovendosi sulla linea di confine con il teatro di parola e conferendo al suo lavoro il tratto tipicamente post-moderno di un affascinate montaggio o collage di elementi”.
Informazioni tratte da http://www.teatromassimo.it.

(Nella galleria fotografica: prove dello spettacolo, dietro le quinte e sul palco del Teatro Massimo – Foto: PiMa su concessione dell’associazione Memento Domini)