Verso la riforma elettorale nei Comuni: si decide il 3 Aprile

«Con tutti i problemi che la Sicilia vive e le emergenze che bisogna affrontare a cominciare dal bilancio non sembra opportuno pensare a norme elettorali quando, peraltro, la corsa è già iniziata in vista delle elezioni» È critico Antonello Cracolici, ex capogruppo del Partito democratico all’Ars, ma la sua pare sia solo una voce fuori dal coro: è infatti arrivato «l’accordo per anticipare l’apertura dell’Aula a subito dopo Pasqua, già il 3 aprile si potrebbe tornare a Sala d’Ercole per approvare la legge elettorale per i comuni che, tra l’altro, conterrà la doppia preferenza di genere». Ad annunciarlo è il Presidente della I commissione Affari Istituzionali dell’Ars Marco Forzese che da una settimana chiedeva di accorciare la chiusura pasquale evitando di rientrare addirittura l’8 aprile.

«La conferenza dei capigruppo – continua Forzese – ha dato mandato alla commissione Affari istituzionali, che riunirò dopodomani, di valutare anche eventuali sub emendamenti al testo già varato dalla stessa, con l’obiettivo di non escludere anche norme elettorali. Sappiamo ad esempio che da più parti si ragiona sulla doppia scheda per l’elezione distinta del sindaco e dei consiglieri». Forzese riconosce anche «la sensibilità della presidenza dell’Ars rispetto alla necessità di far riunire il parlamento riducendo la ferie pasquali a pochi giorni». Non solo tutta la maggioranza, insieme a parte dell’opposizione,  concorda sulla decisione del rinvio delle elezioni amministrative, all’interno del Pd si fa largo perfino la proposta – avanzata da Fabrizio Ferrandelli – di approfittare dell’introduzione della doppia preferenza di genere e, forse, anche della doppia scheda, per cancellare perfino lo sbarramento. E per combattere la piaga del voto di scambio, il M5S propone lo spoglio unificato: il provvedimento che mira a rivoluzionare i meccanismi di  spoglio delle schede elettorali alle prossime Comunali sarà presentato dal Movimento 5 Stelle in commissione Affari Istituzionali dell’Ars la prossima settimana.

L’atto parlamentare è un emendamento al ddl di modifica della legge elettorale per elezioni comunali e prevede, a chiusura delle urne, il trasferimento  delle schede dalle varie sezioni in cui si è votato presso un’unica sezione unificata per i Comuni con meno di 10 mila abitanti e in sezioni unificate di 15 mila cittadini aventi diritto al voto per città più grandi. Qui avverrebbe lo spoglio delle schede, alla presenza dei presidenti di seggio. «Se l’emendamento dovesse passare – spiega il capogruppo del Movimento, Giancarlo Cancelleri – si sottrarrebbe ai “ras” del voto un incredibile strumento di controllo che finora ha permesso loro di sorvegliare sull’operato degli elettori dentro le cabine. Sarebbe una grandissima e storica vittoria della democrazia e della trasparenza».

Altri vantaggi? Il provvedimento snellirebbe anche la burocrazia di supporto alle elezioni (diminuirebbe notevolmente il numero dei verbali da compilare) e ridurrebbe il numero dei rappresentanti di lista. Con buona pace dell’apparato degli scrutinatori.