Operazione “Wear old way”. Arrestato il figlio della coppia di usurai. Era il “braccio operativo”

VILLALBA – Nuovo colpo di scena nella vicenda dei due coniugi villalbesi accusati di usura. I Carabinieri del Nucleo Operativo, ieri sera, hanno arrestato l’imprenditore Paolo Bonfanti, classe 1967, figlio dell’anziana coppia. Secondo gli investigatori sarebbe lui il “braccio operativo” dell’organizzazione criminale portata avanti dai genitori.
Usura ed estorsione i reati contestategli a seguito del ritrovamento, nella sua abitazione, nel corso dell’operazione “Wear Old Way” dello scorso 13 dicembre, di un pacchetto di sigarette occultato in un cassetto in camera da letto, contenente quattro sigarette integre e palesemente modificate in modo da fungere da innesco incendiario attraverso quattro fiammiferi da cucina per ogni sigaretta legati esternamente all’altezza del filtro con del filo da cucire, pronti per essere utilizzati quale innesco incendiario a scopo di intimidazione.
Dai dati raccolti dunque era lui l’incaricato a riscuotere il credito usurario e a minacciare e intimidire le vittime quando non erano in grado di restituire le illegittime somme pretese.
Così, dopo gli arresti in flagranza di reato di Loreto Bonfanti e Vincenza Zuzzè, condividendo le richieste dei militari che, con apposita informativa di reato riassumevano il tutto al Pubblico Ministero Giovanni Di Leo, chiedendo apposita misura cautelare a carico di Bonfanti figlio, il giudice per le indagini preliminari Alessandra Bonaventure Giunta ha emesso l’ordinanza di carcerazione, eseguita nel pomeriggio di ieri, presso la casa circondariale di Caltanissetta.
“Nella speranza di esser riusciti a regalare un Santo Natale più sereno ad alcune famiglie del Vallone –dichiara il Comandante della Compagnia Carabinieri di Mussomeli Filomeno Montinari – rinnovo a tutti il mio personale invito ad aver fiducia nell’Arma quale punto di riferimento di uno Stato “presente” e vicino alla società.”
Ricordiamo che l’Operazione “Wear Old Way”, iniziata lo scorso mese di settembre e condotta dai militari della Compagnia di Mussomeli, aveva portato nei giorni scorsi alla perquisizione delle abitazioni degli indagati nei Comuni di Villalba, Resuttano e Pietraperzia, dove erano stati trovati e sequestrati numerosi assegni, cambiali e titoli bancari, nonché la somma contante di 63.100 euro. Denaro frutto dell’attività illecita organizzata e diretta dai conugi Bonfanti e dal figlio evidentemente.

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