Amministrative 2012 – Casteltermini: il senatore D’Onofrio a sostegno del candidato Licata

CASTELTERMINI – Laureato in Giurisprudenza a Napoli nel 1962, ha conseguito il Master of Law nell’Università di Harvard nel 1965, è professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso la Facoltà di Scienze Politiche “La Sapienza”, a Roma, fondatore dell’Udc insieme a Casini e Mastella; è Francesco D’Onofrio, il senatore in visita a Casteltermini per appoggiare la candidatura di Stefano Licata: “Vengo per un rapporto amicale e di amore per il territorio; conoscevo Casteltermini come terra di Michele Guardì, spero di conoscerla come città del sindaco Licata- esordisce- la nostra pretesa è quella di essere una cosa distinta, piccola eppure distinta, perché la classe dirigente nuova nasce dall’amministrazione locale: dobbiamo ricreare iniziative da proporre; avete bisogno di gente che porti avanti iniziative che vi mettano in rete con il resto della Sicilia”. E della Sicilia parlano, D’Onofrio e Licata, come terra martoriata dalla disoccupazione e dalla mafia, mali che devono essere estirpati con forza e sicurezza: “Il posto pubblico è ormai un miraggio, dobbiamo reinventarci, comprendere le potenzialità dirigenziali della Sicilia, di Casteltermini- dice il Senatore- ma vogliamo le disponibilità per queste funzioni! Stefano Licata sta chiedendo non privilegi, ma questo nuovo tipo di politica e di dirigenzialità, questo è il rinnovamento dei giovani, che possono avere l’appoggio dell’anziano: dovete cogliere questa opportunità. Il rapporto con la gente è fondamentale, l’ascolto è fondamentale, perciò sindaco e consiglieri devono avviare un rinnovamento cogliendo questa qualità della politica- ed aggiunge:- Abbiamo bisogno che ci siano richieste per le infrastrutture, perché su quelle possiamo lavorare: dobbiamo puntare sulle infrastrutture come richieste e lo sviluppo come sbocco” “Io appoggio i giovani perché mi definisco diversamente giovane- asserisce il candidato sindaco Licata, e poi conclude- conosco la storia della Sicilia: da vent’anni a questa parte, abbiamo avuto magistrati di grande coraggio, uomini che hanno impegnato tutta la loro vita per combattere un sistema oltraggioso che impone al meridione la mancanza di libertà. Falcone era solito dire che la mafia è una cosa umana, e come tale deve finire; dobbiamo prenderlo ad esempio e non arrenderci, credere ed avere fiducia in un domani migliore”.

 

COMUNICATO STAMPA