San Martino a Palazzo Adriano. La festa della solidarietà e della famiglia.

PALAZZO ADRIANO – Quando si parla di San Martino non si può non pensare alla leggenda della cosiddetta Estate di S.Martino. Si narra che il Santo, mentre era a cavallo in una fredda giornata di novembre e avendo incontrato sui suoi passi un povero infreddolito, si tolse il mantello, lo divise in due parti con la spada e ne diede metà al povero. Incontrò un altro povero e, come aveva fatto per il primo, divise ancora una volta quella parte di mantello che gli era rimasta. Quel pezzo di stoffa ora non bastava più a coprirsi, ma ecco farsi avanti la Provvidenza Divina che fece apparire il sole per riscaldare tutti in quel periodo.
La Provvidenza Divina messa in risalto dalla leggenda che si tramanda è la stessa che viene celebrata a Palazzo Adriano l’11 novembre. Quella di San Martino, infatti, è anche definita la festa della solidarietà e della famiglia. Si tratta di una tradizione di origine albanese e sua la particolarità risiede nel fatto che ormai l’unico paese italo-albanese nella quale essa viene celebrata è Palazzo Adriano.
Una tradizione folkloristica unica durante la quale parenti ed amici dei novelli sposi si prendono cura di fornire alla coppia gran parte dell’occorrente per la costruzione della casa. Sono molto curiosi i regali tradizionali, anche se oggi si aggiungono quelli richiesti dall’evoluzione dei tempi. I genitori dello sposo sono soliti regalare u codaruni (il calderone per cucinare), quelli della sposa a brascera (il braciere per fare il fuoco), ma anche pasta e pane. La mattina dell’undici, i bambini si recano a casa degli sposi, sfilando e portando i doni che sono contenuti all’interno di ceste adornate con tovaglie finemente ricamate, fiori e dolci tradizionali come i panuzzi di San Martino.
Il pane che viene offerto agli sposi prende il nome di Pitta, ossia focaccia, e su di esso sono raffigurate l’aquila bicipite, un cuore, due colombe, un ramoscello di ulivo e altri simboli legati al significato del matrimonio, ma anche filosofici e politici. Solo qualche famiglia conserva ancora il sigillo per stampigliare la Pitta, questo uso stava per scomparire, ma di recente, grazie all’intervento della Pro-Loco, è stato recuperato.
La tradizione dei Sanmartini non può che essere un grande momento di aggregazione, socializzazione e reciproca solidarietà per il paese, infatti, i cesti con i regali vengono esposti e la sera tutta la cittadinanza è invitata a far visita agli sposi per poterli visionare.
Il programma della festa di quest’anno è stato ricco di appuntamenti tesi alla valorizzazione del territorio: visite guidate, degustazioni, Musei aperti e gratuiti, escursioni nella Riserva dei Monti Sicani e nella Pietra di Salomone, menù speciali nei ristoranti locali e nel cortile del Castello Federiciano esposizione di prodotti e ricette tipiche. Inoltre, nella parrocchia Santa Maria del Lume una messa dedicata al sacramento del matrimonio alla quale hanno partecipato le nuove coppie di sposini e tutte quelle che quest’anno hanno festeggiato il 25° e 60° anniversario di nozze.