Siciliani sfiduciati dalla politica, 3 su 10 oggi non voterebbero

PRIZZI – Tre siciliani su dieci, in caso di elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale, resterebbero a casa. Risulta oggi molto elevato in Sicilia il partito del “non voto”, il numero di quanti – incerti o delusi – sceglierebbero l’astensione. E particolarmente penalizzati sono i partiti maggiori. È quanto emerge dal Barometro Politico regionale dell’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, presentato in occasione dell’ultima giornata dello Stage di studi socio – politici, organizzato a Filaga dalla Libera università della Politica, presieduta da Pierluigi Matta, che ha presentato un bilancio positivo della settimana di lavori.
Pesa sul voto la crescente sfiducia dei cittadini nel Parlamento, nei partiti di maggioranza e di opposizione, nelle istituzioni politiche nazionali e regionali, ma soprattutto la percezione di una grave disattenzione della classe politica verso i problemi reali della Sicilia e del Sud in particolare. Dunque, solo in Sicilia voterebbe oggi poco meno del 70 per cento. La potenziale astensione è in aumento rispetto alle ultime consultazioni elettorali. E la fiducia dei siciliani nei partiti e nel parlamento è inferiore al 15 per cento, ai minimi storici dai tempi di tangentopoli.
“I dati presentati pongono l’esigenza di riscoprire la politica – afferma il segretario generale della Lup, Michelangelo Salamone –. Una gestione della Cosa pubblica fatta solo di slogan ha allontanato i cittadini dalle istituzioni: ecco perché crediamo che per riscoprire il valore dello stare insieme sono indispensabili iniziative di formazione come quella di Filaga”.
La settima e ultima giornata del X Stage di formazione socio-politica della Lup si è conclusa con il ricordo del suo fondatore, padre Ennio Pintacuda, a sei anni dalla sua scomparsa, con una messa in suffragio del gesuita celebrata nella chiesetta di Filaga. A seguire, politici regionali e nazionali ed esponenti della cultura siciliana si sono confrontati sul tema “Scenari siciliani tra vento del Nord e scirocco del Sud. Difendere il territorio e governare le città”. Nel corso del dibattito si sono alternati negli interventi Carlo Vizzini, presidente della commissione affari istituzionali del Senato della Repubblica; Giulia Adamo, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana; Roberto Lagalla, magnifico rettore dell’università di Palermo.

 

Foto di Annalisa Cannella

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