Caso artroscopio. La CGIL “nessuna spaccatura fra i sindacati”

MUSSOMELI – La CGIL non ci sta. L’organizzazione sindacale replica seccamente alle affermazioni di Osvaldo Barba della Nursind e di Giuseppe Mantio, delegato CISL, che avevano detto la loro riguardo le lamentele sulla mancata attivazione del videolaparoscopio, del gastroscopio e del colonscopio, sottolineando l’attivazione dell’artroscopio sul cui inutilizzo si faceva riferimento in un articolo apparso sulla stampa regionale.  Al contempo invitavano  la controparte “non solo ad evidenziare le pecche, ma anche e soprattutto ad attenzionare i punti di forza di un ospedale.”

Secca la risposta del segretario Salvatore Cardinale e degli RSU Lillo Polito e Giuseppe Butticè. “Questa componente sindacale unitamente alla Rappresentanza Sanitaria Unitaria del P.O. di Mussomeli interviene per chiarire i contorni alquanto foschi della vicenda relativa all’utilizzo dell’artroscopio in uso presso la U.O. di Ortopedia del medesimo ospedale e che tanto e infondato clamore ha creato. – esordiscono in una nota – E’ bene precisare che il dossier a cui si fa riferimento è del 2009 e quindi non rispecchia quella che è l’attuale realtà conosciuta a quanti direttamente o indirettamente sono a conoscenza dell’attività operatoria dei medici e infermieri dell’U.O. di Ortopedia . Basti pensare che a quel dossier ne sono succeduti altri dove a ragione l’artroscopio non veniva più menzionato in quanto non rappresentava più un problema a cui trovare soluzione. Quanto sopra basterebbe a dirimere le inutili quanto faziose polemiche di quanti hanno probabilmente pescare nel torbido, o per dirla alla mussomelese “fare zaccanu” e potrebbe servire anche a rassicurare gli animi di quanti sono preoccupati dello scoppio di una inesistente guerra tra CGIL, CISL e UIL, che non solo non è scoppiata ma non scoppierà mai stante la sinergia e la condivisione d’intenti tra le componenti provinciali e locali di queste O.S.

Al collega sindacalista, – concludono – che improvvidamente si è lasciato andare a valutazioni avvedute sull’operato della scrivente O.S. con conseguenti dichiarazioni anch’esse inopportune consigliamo, per il futuro di leggere attentamente gli articoli nel loro complesso e non soltanto di leggere “tra le righe” anche per evitare il rischio di fare brutte figure e trasformare quella che potrebbe essere una costruttiva critica in un boomerang.”