Scuola: il liceo di Cammarata si unisce alla protesta

CAMMARATA –  Da mesi in Italia numerosi istituti esprimono il loro dissenso in merito alla riforma Gelmini e dal 30 novembre anche il liceo scientifico “Madre Teresa di Calcutta”, dopo tanto scioperare invano, sta cercando di farsi sentire maggiormente riunendosi in assemblea permanente nella palestra della scuola. È stata scelta questa forma di protesta perché a differenza dell’autogestione e dell’occupazione, l’assemblea permanente permette agli studenti di stare riuniti in un unico edificio e di confrontarsi, senza suddivisioni per classi e senza essere condizionati dalla presenza di docenti. I ragazzi sentono il dovere di manifestare dato che ad essere messo in discussione è il loro futuro. Con la privatizzazione degli atenei potrà studiare solo chi ne ha le possibilità economiche, avvantaggiando la forza della moneta e mettendo in situazione di netto sfavore chi realmente merita e chi ha voglia di proseguire gli studi, rendendo l’università un luogo solo per pochi. Considerando i costi elevati che una famiglia di ceto medio deve affrontare senza l’attuazione della riforma, possiamo già prevedere le difficoltà a cui le famiglie italiane dovranno andare incontro. Infatti le “forbici” del governo hanno tagliato anche sulle borse di studio, soprattutto nel mezzogiorno che ne ha maggiormente bisogno. Il diritto allo studio è inalienabile e fondamentale per garantire l’istruzione a tutti e non solo per chi può permetterselo. Esso è fondamentale per garantire la mobilità sociale ed è il primo vero investimento che un paese civile deve fare e soprattutto non si può riformare un settore tanto importante tagliando risorse. Gli studenti desiderano essere avviati verso una conoscenza non condizionata dai compromessi della politica.

Gli studenti del Liceo Scientifico di Cammarata