“Sindaco, si è perso Tempo”: buona la prima!

Quando si dice che se ci si mettono i giovani il mondo gira meglio.

E’ proprio così e lo conferma, nella nostra Casteltermini, la commedia musicale “Sindaco si è perso tempo”. Opera prima di Emmanuele D’Urso e di Luca Lo Re – entrambi autori del soggetto originale e D’Urso, inoltre, autore di musiche, adattamento e dialoghi – è un vero e proprio regalo per gli appassionati di musical.

Un lavoro che non si direbbe per nulla essere stato realizzato da “dilettanti”. Quando si dice che la stoffa sta nel sangue: gli autori, supportati dal cast, lo hanno dimostrato.

Una trama mai scontata, che lascia allo spettatore la giusta suspence, condita di sentimento, “paura”, di buoni e di cattivi, di ingenui (ma chissà fino a che punto), di romantici, tutti inseriti in un irresistibile contesto di provincia. Non è un caso se non si capisca bene nè quale nè dove si trovi il paesino, location della piece. Del resto, il particolare non è importante, in una storia che potrebbe calarsi in qualsiasi contesto, geografico e culturale. Facendo il verso a colossi del musical – e più recentemente delle opere musicali – la Compagnia del Nove – che ha messo in scena la commedia – ci ricorda i Garinei e Giovannini di “Se il tempo fosse un gambero”, con una strizzatina d’occhio agli echi collettivi di “Aggiungi un posto a tavola”. Non manca un salto tra i nuovi tormentoni, con un Francesco Spicola, improvvisamente cinico, che interpreta e bene un “anti-prete”, che ricorda il chierico cattivo del Notre Dame de Paris di Cocciante. Emmanuele D’Urso è il motore della commedia: canta, balla, si innamora e si fa apprezzare per le sue eclettiche doti. Coloratissima e simpatica la presenza di Valentina Piazza che, ogni volta che spunta in scena, regala al pubblico una gradevolissima idea di libertà. Poi c’è la stellina del canto, Ilaria Mongiovì, al debutto da attrice, che sorprende tutti nel ruolo di una segretaria nevrotica e dalla personalità bifronte. Prova di qualità anche per i due veterani: Piero Minardi – eroe positivo e salvifico della storia – e Orazio Ciccone, un Felicetto scanzonato, bonaccione, che però ha capito tutto fin dall’inizio. Bravi anche i due caratteristi della scena: Georgios Andronis e Vincenzo Mongiovì. Ottimo il lavoro minuzioso dei “tecnici” Claudio Scozzari (assistente audio) e Raffaele Di Piazza (assistente di scena ed elettricista) e della suggeritrice Maria Elisa Rosselli.

L’ottima partecipazione del pubblico di Venerdì e il “tutto esaurito” di Sabato sono sicuramente dei dati soddisfacenti per la Compagnia del Nove che ha ricevuto gli elogi, tra gli altri, del Presidente Provinciale della F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori) Dott. Michele Cirafisi e del Direttore Artistico della Compagnia dell’Isola Prof. Vincenzo Catanzaro.

Sul contenuto della storia, però, non vi anticipiamo nulla. I ragazzi della Compagnia del Nove, infatti, con buone probabilità, porteranno in giro la commedia. Vi invitiamo a vederla, vi divertirà, insegnandovi anche che nella vita il tempo non è un valore aggiunto.

Bravissimi ragazzi!

www.lacompagniadelnove.it


fonte:taleonline.it