La Comunità di San Giovanni ringrazia don Totò

don salvatore trainaSAN GIOVANNI GEMINI – La comunità ecclesiale dell’unità Pastorale di San Giovanni Gemini, ha salutato ieri sera nella Chiesa Madre, con una celebrazione l’arciprete don Totò Traina. La chiesa stracolma di fedeli, di autorità e di tanti cittadini, hanno ringraziato padre Traina per il suo operato svolto in questi nove anni di arcipretura.
Di seguito pubblichiamo la lettera di ringraziamento che la comunità gli ha dedicato.

Carissimo don Totò,

questa sera, riuniti insieme attorno all’altare del Signore, desideriamo innalzare un inno di lode e ringraziamento a Dio nostro Padre per i tanti doni, che ha riversato abbondanti in questi nove anni, attraverso di lei, sulla nostra comunità.

E col salmista diciamo: “è bello dar lode al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo… poiché mi rallegri con le tue meraviglie, esulto per l’opera delle tue mani. Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri! L’uomo insensato non intende e lo stolto non capisce” (Sal 92, 2.5-7).

Con i nove anni della sua Arcipretura, ne uno di più, ne uno di meno, si chiude pure il capitolo di quella storia unica ed esaltante, ma anche difficile e contrastata del tale “Guardiano” del convento sotto la montagna.
Nove anni in cui lei don Totò, il “Guardiano”, ha condiviso gioie e fatiche, soddisfazioni e ansie, approvazioni e critiche con i suoi fraticelli collaboratori e con i fedeli credenti in Cristo Nostro Signore, che ha annunziato con profonda convinzione ed instancabile passione, mentre negli altri conventi sotto la montagna il tempo sembrava scorrere con altri ritmi, tra routine e stanchezza, di nove anni in nove anni con buona pace di tutti, fedeli, guardiani e padre provinciale.

A proposito di collaboratori, che si sono alternati nel convento sotto la montagna ogni qualvolta il padre provinciale lo riteneva necessario, o per fare fronte alle esigenze di altre comunità o per venire incontro alle loro richieste, in questa circostanza è utile ricordarli, anche perché ciascuno ha contribuito a suo modo alle vicende di questa comunità:

– Don Alessandro di Fede, trasferito a Favara ha lasciato un grande vuoto nell’intera comunità;
– Don Ciccio Guarino, ha lasciato un grande vuoto sopratutto tra i giovani;
– Don Giuseppe Alotto, trasferito per ricoprire l’incarico di Vicerettore del Seminario, lo ricordiamo per la gioia nel vivere la sua missione sacerdotale;
– Don Gioacchino Scimè, per la sua bontà ed umiltà nel vivere la sua vocazione al sacerdozio;
– Don Ignazio Puccio, è un po difficile dire come ricordarlo;
– Padre Edgardo (chiamato ad una collaborazione temporanea di due mesi, è rimasto cinque mesi), lo ricordiamo per la sua serietà, compostezza e per l’attaccamento a questa nostra comunità ecclesiale, che ha servito e continua a servire come frate francescano nel convento dei Cappuccini.
A tutti va il ringraziamento da parte di noi sangiovannesi.

E a lei don Totò il nostro grazie più sincero: Arciprete, coordinatore dell’Unità Pastorale, guida morale autorevole, dopo anni di intenso e proficuo lavoro condiviso con gli organismi e i numerosi gruppi parrocchiali ha costruito una comunità viva, dinamica, che ha vissuto momenti forti di unità e importanti esperienze ecclesiali; una comunità con un processo costante di maturazione di fede, sempre meno pietistica e convenzionale e sempre più autentica e inspirata dalla e alla Parola, proclamata, studiata, pregata e vissuta in questi anni, punto di riferimento certo insieme all’Eucaristia domenicale e ai sacramenti, in questo mondo contemporaneo, in cui è più importante l’apparire che l’essere. Una comunità, però, battezzati, praticanti, assidui e non, sempre pronta a criticare, che stenta a trovare una ragione chiara e distinta del proprio essere, scadendo nelle contraddizioni più stridenti; come un popolo senza radici, dimentico della lunga tradizione di sacerdoti santi che hanno operato, pregato, sofferto per la nostra chiesa.

Questa sera disorientati, confusi, dispiaciuti nel dover rinunciare alla sua maturità umana, alle qualità spirituali, allo zelo apostolico, al rigore intellettuale, alla coerenza di vita che sempre lo accompagneranno, mentre chiediamo al Signore fiducia per il domani, le assicuriamo che il nostro legame non si spezza, anzi si rafforza nella preghiera vicendevole nella vicinanza.
Nel ringraziarla, per quello che ha fatto per questa nostra comunità, con grande generosità e in maniera totalizzante, per l’eredità di insegnamenti che lascia, ci piace concludere con un brano tratto dalla Lettera ai Filippesi più volte proclamato nei nostri incontri biblici ma non ancora vita vissuta: “Non fate nulla per spirito di rivalità e vanagloria… fate tutto senza mormorazione e senza critiche, perchè siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita” (Fil 2, 3.14-16). E’ la consegna più bella, più grande che Paolo attraverso di lei oggi ci affida.

Gesù Nazareno, Crocifisso e Risorto, la dolce Madonna di Fatima, illuminino il suo e il nostro cammino. Rimangano sempre una presenza che rinvigorisce il nostro passo stanco, siano segno di speranza e di gioia.

Grazie di cuore don Totò!

La tua comunità

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