Mussomeli: il consiglio approva la riduzione della TARSU, col vincolo però. Mancuso deluso

MUSSOMELI – “Nella forma abbasserà, nella sostanza rimarrà invariata.” È stato questo il commento secco del consigliere Giuseppe Mancuso in risposta all’emendamento proposto da Vincenzo Nigrelli, Salvuccio Alessi e Totuccio Navarra, alla mozione sulle tariffe TARSU 2012.
Un consiglio comunale, quello di ieri, molto partecipato, che ha visto riunirsi presso l’aula Francesca Sorce cittadini desiderosi di vedere approvata la proposta di portare a 1,33 €/mq la tariffa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
E in effetti, all’unanimità, i 19 consiglieri presenti (assente solo Diliberto) hanno votato favorevolmente il documento presentato oltre che da Mancuso e Nigrelli V., pure da Domenico Montagnino, Pasquale Mistretta ed Enzo Guadagnino. Senonché nel corso del lavori è stato suggerito di aggiungere al testo quel “nel rispetto dei vincoli di bilancio” che cambia un po’ il senso iniziale della richiesta. Difatti, le nuove tariffazioni verranno rispettate se solo in fase di previsione del bilancio saranno state reperite tutte le risorse necessarie a una tale manovra di riduzione, altrimenti…
Insomma, sempre come sottolineato da un Mancuso in parte deluso, si chiedeva ai consiglieri una presa di “responsabilità” maggiore, soprattutto da parte del Pd, che proprio nel 2009 propose e fece approvare una TARSU a 1,33 €/mq senza vincoli alcuni. Stavolta invece la volontà di fare è stata accompagnata da una condizione, quella appunto del rispetto dei vincoli di bilancio. Alla fine degli interventi, a votare contro l’emendamento soltanto il gruppo Noi Mussomeli.
Ben diversa la posizione presa dalle varie fazioni presenti in consiglio di fronte a un altro emendamento, quello presentato proprio dal PD, che ha messo in luce – volendo usare le parole di Rizzo – come la maggioranza sia diventata minoranza a seguito dell’uscita forzata di scena di Filippo Misuraca. La proposta di integrare il documento sulla TARSU con una serie di azioni tra cui contestare il piano industriale dell’ATO CL1 per l’anno 2012, aggiornare i ruoli fermi al 2004 nell’ottica di pagare tutti per pagare meno e recuperare risorse finanziare provenienti dall’evasione degli anni addietro redistribuendole in quota ai cittadini insieme al credito di 2 milioni di euro vantato dal Comune nei confronti dell’ATO, nell’ottica di una perequazione sociale, è stata  bocciata con 11 no contro 8 sì.

IL SINDACO – Di fronte a un popolo che chiedeva di votare subito la mozione sulla TARSU senza ma e senza se, il primo cittadino ha voluto prendere la parola per ciò che ha definito un “discorso d’informazione.”
Sottolineando che come Comune sono stati i primi a presentare un decreto ingiuntivo nei confronti dell’ATO, contestandone il piano industriale, ha voluto concentrare l’attenzione dei suoi concittadini su due fronti: la sparizione al 31 dicembre degli ATO e i motivi del ricorso alla sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Caltanissetta contro il caro rifiuti relativo alle aliquote del 2009.
Nel primo caso, a proposito delle Srr (le nuove società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti), li ha definiti “nuovi carrozzoni”, alla cui logica l’attuale amministrazione non vuole sottostare. “Noi siamo per la restituzione del servizio ai Comuni, delegando ad altri solo il trasferimento in discarica dei rifiuti, in quanto come Comuni non avremmo la giusta forza contrattuale. Noi ci metteremo a capo di un movimento per dire no.”
Sull’atro fronte spinoso, che i cittadini ricorrenti non hanno di certo digerito, si è dichiarato “obbligato” a procedere. “Abbiamo ricorso alla sentenza della Commissione Tributaria a fronte di un altro pronunciamento, di grado superiore che, come suggerito dalla Corte dei Conti a seguito di un controllo, ci impegnava a tutelarci.” Si tratta nello specifico della sentenza del 30 giugno 2011 del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana che ha escluso la competenza dei consigli comunali nella determinazione delle tariffe TARSU, sebbene il nuovo statuto comunale di Mussomeli ha trasferito tale competenza proprio dal sindaco all’assemblea dei consiglieri.
Sentenze controverse e decisioni altrettanto precarie nel tempo per un tema che di certo tornerà a far discutere.