I ragazzi dell I.C.G. Philippone incontrano le vittime innocenti di mafia

Si è svolto nella giornata del 21/03/2024 presso l’aula magna dell’I.C. “G. Philippone” di San Giovanni Gemini il terzo incontro facente parte del progetto legalità 2024 “Terra libera “Vittime innocenti di mafia” durante il quale gli alunni hanno incontrato i protagonisti di fatti realmente accaduti.

Giuseppe Ciminnisi (Coordinatore nazionale familiari delle vittime innocenti di mafia), Giovanni Lo Iacono (Presidente della cooperativa “Rosario Livatino – Libera terra”), Vito Alagna (Ispettore Capo Polizia di Stato in quiescenza, presidente dell’associazione Emanuela Loi), Riccardo Maiorca (Presidente dell’associazione” Centro studi Paolo Giaccone).

Nel corso dell’incontro sono intervenuti il dirigente scolastico dott. Giuseppe Oliveri, il Sindaco dott. Dino Zimbardo, il Vicesindaco di Cammarata dott.ssa Patrizia Lo Scrudato in rappresentanza del comune di Cammarata e la dott.ssa Rena Mangiapane, autrice del brano in poesia “ Morireun’altra volta”.

Erano presenti le istituzioni civili e religiose, il figlio e il nipote del Signor Vincenzo Romano vittima innocente di mafia insieme al Signor Michele Ciminnisi. A loro è stata principalmente dedicata la giornata.

La coordinatrice e moderatrice dell’evento, prof.ssa Carmela Cutrò, ha ricordato che la scuola è da tempo impegnata nella sensibilizzazione degli alunni ai valori della legalità, alla conoscenza di quanti hanno contrastato illegalità e malaffare, lottando fino al sacrificio della propria vita. Leconoscenze che la scuola sono semi che daranno alle nuove generazioni germogli di sapienza capaci sfidare il presente, cambiare il futuro per una società di cittadini liberi.

Il D.S. dopo il caloroso saluto a quanti sono intervenuti, insieme alle autorità civili ha sottolineato che la scuola ha l’obbligo di tenere viva la memoria di tutte le vittime di mafia e che il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà e il loro ricordo è determinante nelle scuole e soprattutto nell’educazione delle giovani generazioni. Profonde e toccanti sono stati gli interventi degli ospiti.

Giuseppe Ciminnisi, nel giorno della memoria e del ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie ha posto l’attenzione alle famiglie delle vittime innocenti che non hanno ancora ottenuto giustizia, dedicando loro tutte le sue battaglie e la vittoria raggiunta e ricorda ai ragazzi, che abbiamo il dovere di divulgare la cultura della legalità, il rispetto verso le istituzioni e verso il prossimo, contro ogni forma di violenza mafiosa. Conclude l’intervento citando parole del giudice Giovanni Falcone, la mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà una fine.

Giovanni Lo Iacono ricorda che la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, rappresenta un momento fondamentale di riflessione, consapevolezza e mobilitazione collettiva contro le mafie in Italia.

Tutto questo passa attraverso la testimonianza concreta dei familiari delle vittime innocenti che continuano a vivere con il dolore della perdita, ma anche tramite la testimonianza diretta delle realtà che gestiscono beni confiscati ai mafiosi.  Spesso la platea è composta da ragazzi che negli anni dello stragismo non erano ancora nati e pertanto potrebbero erroneamente pensare che la presenza mafiosa fa parte del passato.  A tal proposito si fa specifico riferimento alle modalità mutate della mafia di esercitare il potere con la violenza che ha solo cambiato forma ma ad oggi ancora presente.

Attraverso il racconto di tali esperienze si cerca di rafforzare la consapevolezza sull’importanza della lotta alle mafie facendo affidamento al senso critico degli studenti che avranno il tempo di elaborare le sollecitazioni proposte, certi che sceglieranno spontaneamente di percorrere la strada della legalità e della giustizia.

Vito Alagna inizia il suo intervento richiamando alla memoria gli eroi della legalità, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Rosario Livatino e parla di primavera della legalità come rinascitàcontro le ingiustizie, della bellezza della libertà e del costo della legalià.

Parlarne, praticarla, osservarla e farla osservare costa tanto e spesso si paga con la vita e con i soprusi.  Conclude il suo intervento, affidando a tre allievi che volontariamente lo hanno collaborato, tre parole molto significative, CREDENTI, CREDIBILI E CREDUTI e invitando tutti i presenti ad una profonda riflessione. Bisogna credere in ciò che si fa, raccontare ciò in cui si crede per essere credibili e rispettare le regole partendo dall’io per arrivare al noi, diventando così cittadini liberi e creduti.

E’ stato costruttivo per Riccardo Maiorca incontrare i giovani alunni dell’I. C. “G. Philippone” di San Giovanni Gemini, il 21 marzo, primo giorno di primavera e giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie perché ci ha dato la possibilità di identificare e ricordare i punti cardinali della nostra necessità di legalità e quindi che:  1. Non esistono vittime di “serie a” e vittime di “serie b”. Le mafie tolgono la vita, avvelenano l’economia e sottraggono, vigliaccamente, il futuro alla collettività. Tutti siamo, indistintamente, danneggiati. 2. Non esiste un impegno di “serie a” ed uno di “serie b”. Tutti possiamo e dobbiamo portare avanti la cultura della legalità, opponendola alla subcultura dellacriminalità organizzata. 3. Dove c’è legalità c’è una comunità sana in grado di poter crescere con il supporto indefettibile delle Istituzioni. 4. La memoria va sempre alimentata, costantemente, portando esempi, storie ed iniziative in grado di sviluppare la coscienza individuale, tassello indefettibile di quella collettiva.  Saluta con riconoscenza chi ha lavorato per questo evento e con affetto chi, smosso dalle nostre testimonienze, lavorerà per il futuro di tutti.

L’evento è stato arricchito dalla lettura da parte di alcuni ragazzi del brano su base musicale composto e interpretato da Fabrizio Moro “Pensa”. Anche la dott.ssa Rena Mangiapane ha letto, in qualità di autrice, il brano “Morire un’altra volta”, un messaggio per i ragazzi che li invita a riflettere sulle scelte di correttezza e rispetto delle regole che ogni giorno saranno chiamati a fare, unesortazione a sentirsi protagonisti coraggiosi della società civile e non semplici spettatori indifferenti senza ruoli.

Per loro, i giovani allievi protagonisti del futuro, l’eredità morale lasciata dagli eroi che hanno difeso la legalità e la giustizia, a costo della propria vita, in una sorta di testamento morale consegnato nelle loro mani, con queste parole, idealmente pronunciate dai giudici Falcone, Borsellino, Chinnici e Livatino:  “Non portare fiori sulla mia tomba tornando a casa nella paura: è il nostro testamento per te, prendilo tra le tue mani, scrivilo nel tuo cuore e il nostro sacrificio non sarà stato vano…trova quel  coraggio !….. non lasciarci morire un’altra volta!”

A rendere ancora più emozionante l’incontro, sono stati i brani eseguiti magistralmente dall’Orchestra Amadeus della scuola che hanno aperto l’evento con l’inno di Mameli” e concluso con ”Cento passi”. I ragazzi preparati dai docenti di strumento, hanno saputo coinvolgere ed hanno contribuito, con la potenza del suono, a sensibilizzare le coscienze di tutti i presenti.  

Al temine dell’incontro gli alunni dell’istituto hanno donato ai presidenti delle associazioni intervenute dei ricordi raffiguranti gli eroi di cui si è parlato durante la manifestazione. I lavori sono stati ideati e realizzati dai ragazzi sotto la direzione del Prof. Carmelo Maira, del Signor Enzo Accardo e con il contributo della prof.ssa Carmela Cutrò. Ai relatori è stato consegnato dal D.S. un attestato di partecipazione all’evento.

COMUNICATO STAMPA