“No virus! No annunci!”: oggi l’assemblea straordinaria dei sindaci siciliani. Richieste al Governo per la ripartenza

Quest’oggi parteciperanno anche i Sindaci dell’entroterra “Sicano” all’assemblea straordinaria che vedrà ben 390 primi cittadini dell’Isola. L’adunanza è stata organizzata dal Presidente dell’ANCI-Sicilia, Leoluca Orlando, con la seguente nota.

“L’ANCI ha organizzato per oggi, 11 maggio 2020, una Assemblea Straordinaria dei 390 Sindaci siciliani dal significativo titolo “No virus! Non annunci!

Sarà una occasione per ribadire ancora una volta le proposte dei Sindaci rivolte al Governo nazionale, al Governo della Sicilia e alle Istituzione Europee.

A fronte del doveroso rispetto dei divieti e di salute, le autonomie regionali chiedono e a nome dei cittadini pretendono regole certe di sicurezza settore per settore, dalle strutture sanitarie e di volontariato, alle fasce più deboli e nuovi poveri, dalle attività produttive ai teatri, dal turismo allo sport, dalle attività artistiche e culturali alle attività commerciali e della ristorazione, e chiedono e pretendono corrispondenti risorse finanziarie per imprese e famiglie.

E’ necessario, al tempo stesso, in favore dei Comuni e degli Enti intermedi, una erogazione straordinaria per compensare le perdite di esercizio e di tariffe, tasse e fiscalità locale dipendenti da una condizione sanitaria ed economica di emergenza. Occorre, inoltre, liberare risorse disponibili e ancora bloccate dal precedente Patto di stabilità oggi sospeso a livello europeo, ma ancora applicato con normative nazionali recanti vincoli di spesa non più giustificati. Si chiede di superare criticità e tempi troppo lunghi per l’utilizzo dei fondi europei.

In attesa che si superino tali criticità e lungaggini si chiede con tutta la forza di una drammatica emergenza nazionale socio-economica, di riprodurre e rifinanziare adeguatamente l’Ordinanza di Protezione Civile Nazionale che ha consentito senza lungaggini e concretamente di soddisfare l’esigenza alimentare di prima necessità di decine di famiglie, persone deboli e di nuovi poveri in Sicilia come in tutta Italia”.