SP26: “Serve una strada”. I Sindaci si auto-convocano alla Regione

BIVIO TUMARRANO –  Manca un interlocutore. Questo il punto centrale della manifestazione che oggi ha portato studenti, associazioni, politici e amministratori dei comuni Sicani a protestare per un intervento immediato per l’ammodernamento della disastrata Strada Provinciale 26. Presenti anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Sergio Tancredi  ed il l’onorevole grillino Matteo Mangiacavallo, il deputato all’Ars Giovanni Panepinto (PD) ed il deputato nazionale Maria Iacono. Un corteo di centinaia di persone ha bloccato il traffico nei pressi del Bivio Tumarrano, dove – ignari dello sfrecciare dei tir e del passaggio dei treni regionali lungo la soprastate ferrovia – si è tenuto un inconsueto Consiglio comunale presieduto dai primi cittadini riuniti per la mobilitazioni. “Legittime pretese” è la frase che rimbalza da un intervento all’altro, mentre monta l’urgenza di fare della Sp26 un caso nazionale, emblematico per la viabilità dell’entroterra siciliano: “Se l’ex provincia di Agrigento non è in grado di risolvere questo enorme paradosso, visto che ad oggi il Libero Consorzio è privo di identità, che lo faccia il governo regionale”, tuonano gli amministratori dei comuni di San Giovanni e Cammarata.

A ricostruire la vicenda il consigliere dell’amministrazione di san Giovanni Gemini, Liborio Giracello: “Nel 97 fu previsto il progetto di ammodernamento della strada quando ancora non era in queste condizioni. Successivamente un vincolo paesaggistico impose una nuova riprogettazione per l’adeguamento. Si arriva così al 2003, quando più forze politiche recuperano con grande sforzo 903 mila euro per approvare il progetto definitivo con le verifiche da apportare. Da allora è stato un susseguirsi di promesse, di chiacchiere nonostante i ripetuti inviti ai presidente dell’ex Ente Provincia prima Fontana e poi D’Orsi, e nonostante le tante interrogazioni consiliari. Hanno fatto ripetutamente man bassa di voti ma oggi la strada è ferma. La a seconda fase della storia della Sp26 è ancor più raccapricciante: dopo un’interrogazione del consiglio comunale di San Giovanni sulla sorte della SP26 ormai in preda a frane e smottamenti, la provincia di Agrigento risponde che aveva trovato la somma di 500.000 euro. Ma una controversia avente come oggetto l’ex sede dei vigili urbani di Agrigento toglie la scena alla Sp26 e destina quei soldi per altro”

“Ad oggi sappiamo che 950mila euro sono stati inseriti nell’accordo di programma quadro Regione-Stato – continua Giracello –  il Ministero per le infrastrutture dovrebbe a breve dare l’assenso, ma solo adesso si sono accorti che quelle somme sono poche. Così l’ufficio tecnico ha rivisto il progetto e aumentato la somma a 1milione 235 mila euro. Ma i numeri non sono più sufficienti, servirebbero solo al consolidamento non per l’adeguamento”

La Provincia aveva approvato nel 2004 il progetto esecutivo relativo ai lavori di ammodernamento della SP26 per un importo di 2.623.894,61 euro contraendo così un mutuo con la Cassa dei depositi e dei prestitiDove sono i soldi  destinati alla Strada Provinciale? 

“Ho acquisito informazioni in questi giorni – spiega Giracello –  I soldi sono all’ex Provincia Regionale di Agrigento. In virtù delle norme sull’armonizzazione dei bilanci degli enti locali, il residuo che riguardava i mutui ed altre somme si è trasformato in avanzo di amministrazione: la Provincia regionale di Agrigento ha 30 milioni di euro e non li può spendere. Mi appello a tutte le forze politiche del territorio. Non importano i partiti, importa la strada. Serve una strada per tutta la comunità”

Il consiglio Comunale dei Sindaci intervenuti ha deliberato un’ auto-convocazione alla Presidenza della Regione al cui tavolo dovrà essere presente l’Anas e l’Assessorato alle Infrastrutture, per conoscere le risorse ed i tempi necessari per avviare lavori che sono in programma da decenni. Nei giorni passati una nota del Libero Consorzio attribuiva alla lentezza dei tempi burocratici i mancati lavori per la Sp26, attesi da vent’anni. Se questa è normale amministrazione l’Autostrada del Sole avrebbe dunque dovuto compiersi in tre secoli.