Dall’Ave Maria ai Queen: i giovani di Vallelunga rinnovano il repertorio della banda

img-20160925-wa0005VALLELUNGA – Hanno saputo stupire. Perché in pochi, in pochissimi, avrebbero immaginato che venerdì sera la banda di paese potesse portare sul palco della festa patronale i brani più conosciuti dei Queen, il rock melodico dei Coldplay insieme al tormentone dell’estate Sofia di Alvaro Soler. E proprio sulle note della canzone del cantante spagnolo il pubblico, spontaneamente e a più di mezz’ora dalla fine del concerto, ha iniziato a battere le mani a tempo.
“Cose che avvengono, in genere, alla fine di una esibizione, quando si propongono brani che entusiasmano di più – commenta il presidente dell’associazione bandistica Vincenzo Bellini di Vallelunga, Sergio Vilardo, da 14 anni in banda – E invece hanno iniziato a seguirci così, seguendo il ritmo e con partecipazione”.
Sintomo, questo, che la scelta di arrangiare l’ormai noto brano dell’estate 2016 è stata più che azzeccata. Ma chi c’è dietro questo lavoro non semplice? A lavorare sugli spartiti per adattare il singolo ai componenti della sua banda c’è stato Manuel Barone, il nuovo direttore. Diciannove anni e studi al conservatorio in corso come direttore d’orchestra. Ma già una grande determinazione e, dopo il successo del suo primo concerto con bacchetta in mano, un grande talento. Non hanno dubbi i ragazzi dell’associazione che lo hanno voluto alla loro guida. “Cercavamo una persona capace, con cui trovarci in sintonia ma, soprattutto, cercavamo un vallelunghese che potesse ricoprire questo ruolo – continua Vilardo – Tenevamo molto a quest’ultimo punto ed è stato possibile. Abbiamo trovato Barone, un giovane promettente che aveva tutti questi requisiti”. Un nuovo direttore che, però, non ha voluto dimenticare lo spirito e il repertorio classico che da sempre caratterizzano i concerti della banda Bellini, soprattutto durante la festa della Madonna di Loreto. Così è stato creato un giusto mix, un equilibrio che, spiegano i ragazzi, è molto simile a quello che finalmente la banda ha trovato al suo interno. “Stiamo vivendo un bel momento dopo un periodo forse un po’ problematico ma che siamo riusciti a superare con la nostra sinergia, con la voglia di non far scomparire la nostra banda ma di ridarle più forza. E così ci ritroviamo non solo colleghi, ma anche amici. Condividiamo molti momenti insieme, siamo una bella famiglia”.
img-20160925-wa0006Sul palco, ad accompagnare con la sua voce i musicisti, c’era anche Tamara Conti, giovane soprano che ha intonato Ave Maria di Schubert e Halleluiah di Leonard Cohen. E poi spazio alla marcia sinfonica Erian, a Oregon, a In the hall of the mountain king durante la prima parte del concerto, chiusasi sulle note di Gonna Fly Now dal film Rocky. È stato questo brano ad anticipare le novità che gli spettatori avrebbero trovato nella seconda parte del concerto, dove si è dato spazio alla creatività, al rock, alle canzoni che hanno segnato gli ultimi decenni. Ed è sul medley dei Queen, tra l’entusiasmo di grandi e di giovani, che si è chiuso il concerto. Ma prima di congedarsi dai loro cittadini, l’immancabile marcia Ginetta, un brano a cui tutti i vallelunghesi sono molto legati e che non manca mai durante i concerti sul palco per la festa patronale.
Perché il momento in piazza Umberto I della banda Bellini è una tradizione che va ormai avanti da anni. E che i ragazzi, guidati da maestro Barone e dal presidente Vilardo, sono riusciti anche stavolta a rispettare.
Ma l’ingresso di Barone alla direzione artistica non è l’unico elemento di novità del gruppo. “Da alcuni mesi, per la prima volta, abbiamo diversi maestri che seguono diversi gruppi di ragazzi in base allo strumento che devono imparare a suonare – spiega Vilardo – In questo modo offriamo agli allievi una preparazione più dettagliata e meticolosa”. Gli ottoni sono seguiti da Giuseppe Capitano, i flauti da Barone e dal professore Alessandro Messina e i sax d Loris Di Bella.