Al Cluster Bio Mediterraneo antichi sapori e i profumi della cucina sicana
Inizia oggi a Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale sul tema dell’alimentazione e della nutrizione che l’Italia ospiterà fino al 31 ottobre 2015, la settimana del “Gal Sicani”. Nella piazzetta del coloratissimo Cluster Bio-Mediterraneo, uno spazio che tiene insieme, come isole, i padiglioni dei singoli Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, sarà presente dal 3 al 9 agosto il Distretto rurale di qualità dei Sicani.
Per sette giorni le realtà di 32 Comuni uniti dall’esigenza di far rete e ricadenti nella parte centro-occidentale della Sicilia, tra i confini amministrativi delle ex province di Agrigento e Palermo, si racconteranno ad Expo, facendo scoprire eccellenze enogastronomiche, storia e tradizioni: lo faranno attraverso immagini, filmati e tavole rotonde, ma soprattutto attraverso i prodotti dell’entroterra siciliano.
Quello dei sicani è un territorio variegato e ricco di peculiarità: dai territori montani dell’entroterra – con una altitudine che varia da un massimo di circa 1.600 metri nella zona di Cammarata – si passa alle zone collinari e alle vallate del corso del fiume Platani, all’alta valle del fiume Sosio, alle Valli dello Jato e del Belice bagnate dai fiumi Belice e Carboy, fino ad arrivare alle zone costiere nel territorio di Realmonte.
Allo stesso modo sono diversificate le produzioni alimentari, le cui particolarità emergeranno durante i ricchi “Schiticchi” proposti dal Maestro pasticciere Giuseppe Colletti: biscotti artigianali, succo di arancia, miele, confetture di mandarino, cassata, crema di pistacchio e crema di ricotta.
Ma l’elenco dei piatti di rappresentanza in viaggio verso Expo non dimentica certo altri prodotti tipici della Sicilia: durante lo Show Cooking del Master chef Salvo Paolo Mangiapane, fiduciario della Slow Food, verranno proposti, tra i tanti piatti, il caciocavallo “di Vacca Modicana” in crosta di pistacchio su caponatina di melenzane o la tradizionale minestra fritta diffusa soprattutto nelle aree solfifere siciliane chiamata “pitirri” al profumo di finocchietto, pomodori a “picchi pacchi” e scaglie di tuma persa. Immancabili le pesche Montagnole di Bivona, in versione caramellata ripiene di tuma e croccante di frutta secca. Ed infine il gelato rigorosamente al pistacchio della Valle del Platani. Il tutto accompagnato dai vini della Valle del Belìce, Corbera, Cellaro e Sette Soli, e le tante altre cantine vinicole di eccellenza.
Non mancheranno le carni dei diversi allevamenti dei Monti Sicani, tra Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina, e naturalmente i formaggi. L’irresistibile Pecorino Siciliano DOP, prodotto esclusivamente con latte di pecora, anche nella versione con il pepe nero aggiunto (in questo caso viene chiamato “pipatu”); i formaggi freschi da tavola quali la “Tuma” e il “Primosale”, tradizionali del territorio sicano e prodotti con latte intero di pecore “Comisane” e della “Valle del Belice”; o ancora, il “Caciocavallo”, prodotto con latte intero di mucche alimentate prevalentemente al pascolo, e la “Provola”, un formaggio fresco a pasta filata la cui tecnica di trasformazione rimane prettamente artigianale e consente di conservare gli aromi e i gusti conferiti al latte dai pascoli naturali; senza dimenticare la “Ricotta”, un latticino ottenuto per riscaldamento del siero residuo della lavorazione del pecorino, utilizzato anche per l’elaborazione di dolci tipici siciliani.
Ad Expo verranno proposti assaggi delle sublimi paste di mandorla e pistacchio della Valle del Platani, prodotti nel territorio di Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Alessandria e Cianciana. Una fetta di Sicilia incontaminata in mostra nel padiglione del Cluster Bio Mediterraneo, dove sarà possibile scoprire gli antichi sapori, i profumi della cucina locale, la genuinità dei piatti tipici legati alle tradizioni popolari e ad un territorio ancora incontaminato: la “cipolla busaccchinara” di Bisacquino, la “vastedda” e il ficodindia di S. Margherita Belice, il “maccu” di Raffadali o ricette come quelle della “Ranza e Sciura” di Chiusa Sclafani, un prodotto da forno simile allo sfincione composto da due strati di pane arricchiti di olio extravergine d’oliva, maggiorana, sarde salate e caciocavallo. E come dimenticare il pane caldo “cunzato” rigorosamente con sale, pepe e olio extravergine di oliva ottenuto dalla miscela di olive delle varietà “Nocellara del Belice”, “Cerasuola”, “Biancolilla”, “Murtiddrara” e “Passulunara”, la cui tecnica di estrazione a freddo consente di conservare gli odori dell’oliva fresca, dal sapore armonico e delicato, leggermente speziato e piacevolmente piccante, idoneo su pietanze delicate e negli impieghi a crudo.
Non solo degustazioni ma anche laboratori: durante le preparazioni a cura della Scuola Alberghiera dell’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Pirandello” di Bivona, il pubblico oltre ad assaggiare potrà essere coinvolto nella realizzazione dei piatti tipici, tra le caponate, i panini con panelle, i cavatelli alla agrigentina, il cosciotto d’agnello dei Monti Sicani, granite al limone e cannolo scomposto.
Il Gal Sicani cercherà di trasmettere ai visitatori curiosi di conoscere le specialità provenienti da ogni parte del mondo, il meglio delle tradizioni culinarie sicane, ricostruendo le atmosfere che si respirano nelle più belle piazze siciliane, le immagini, i sapori ma anche l’immenso patrimonio umano rappresentato dagli eccellenti operatori del settore turistico che parleranno delle loro esperienze. Sarà come costruire un vero e proprio ponte culturale che dal cuore della Sicilia porterà all’Expo le mille sfumature del Distretto rurale di qualità dei Sicani.