Il “turismo relazionale” di Pierfilippo Spoto si racconta all’Expo. “I Sicani incantano gli stranieri”

EXPO MILANO – Esperti di marketing turistico, tour operators provenienti dal Nord Europa, rappresentanti dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia” e della stampa estera specializzati nel settore turistico assieme, questo pomeriggio, nella “Piazzetta Sicilia” dell’Expo di Milano per discutere di turismo relazionale e di nuove opportunità in ambito turistico per la Sicilia. Tra i relatori che hanno preso parte e animato il workshop “Le proposte dei dei Borghi più belli d’Italia e dei borghi rurali ai tour operators internazionali”, organizzato dall’Assessore Regionale al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Sicilia Cleo Li Calzi, anche Pierfilippo Spoto invitato a Milano per raccontare la sua esperienza di guida relazionale nei Monti Sicani e nell’agrigentino.
“L’offerta turistica dei Borghi rappresenta un nuovo modello, un nuovo modo di concepire il turismo ovvero quello di conoscere un luogo con gli occhi di una persona del posto e scoprirne i volti più nascosti e insoliti, e trasformare una semplice vacanza in un momento unico”, spiega l’Assessore Li Calzi. È questo il turismo relazionale, quello degli alberghi diffusi, delle dimore storiche, del turismo residenziale, degli itinerari religiosi e naturalistici, un modello molto in voga negli ultimi tempi e di cui Pierfilippo Spoto è stato precursore nel territorio dei Monti Sicani.image
“La mia esperienza inizia nel 2002 con alcuni amici a S. Angelo Muxaro abbiamo portato avanti la nostra idea di “turismo relazionale”, modalità di itinerario turistico allora non molto diffusa – racconta Pierfilippo a Magaze. Questa idea è piaciuta molto all’allora Gal Platani Quisquina – rappresentato da Angelo Palamenghi – oggi diventato Gal Sicani, attore principale di un progetto di cooperazione che ha sposato la nostra visione di turismo come strumento ottimale per la promozione del territorio, un modo nuovo e diverso per far conoscere le nostre risorse. Questa diversità parte da un concetto basilare: chi decide di venire in Sicilia, non viene tanto per la Sicilia stessa ma principalmente per i siciliani. Una volta qui ovviamente farà tappa nei vari siti archeologici, passerà dalla Valle dei Templi, visiterà la città di Monreale, Erice, Siracusa… Ma il vero motivo che porta un turista straniero in Sicilia è inconsciamente la possibilità di incontrare i siciliani, di potere interloquire con loro, di scambiare esperienze di vita con loro. Ed è un po’ quello che noi abbiamo reso possibile finora. Io non mi limito più a realizzare solamente delle escursioni, ma programmo passeggiate naturalistiche che includono molto altro. Si parla di mafia, di cibo, di usi e costumi, feste, religioni. E tutto ciò di cui si parla si vive. Si tratta di una vera e propria immersione negli usi e stili degli abitanti del territorio. Ed i turisti non sono spettatori ma vivono la quotidianità.”Turismo relazionale - Ori del mediterraneo
“Le esperienze e gli esperimenti di singole persone sono diventate modello eccellente di promozione del territorio dei Monti Sicani, soprattutto grazie al sostegno del GAL Sicani che ha creduto fortemente nel progetto – continua Pierfilippo. Quello che oggi presentiamo qui ad EXPO è un pacchetto di otto giorni: si tratta di una proposta base, perché gli operatori che incontreremo (circa 15 operatori stranieri) avranno la possibilità variare, ritoccare e apportare delle modifiche all’offerta. Per esempio, il tour di base prevede la partenza da Palermo, il passaggio per Bagheria per arrivare nelle Madonie percorrendo poi Polizzi Generosa. Proseguendo si arriva nei territori Sicani, dove è possibile visitare la fattoria di Lorenzo Reina, passare da S.Angelo Muxaro, conoscerne la gente, gli usi, le piccole abitudini di ogni giorno. È possibile poi arrivare ad Agrigento, e con i ragazzi di “Crew Lopez” navigare su un bellissimo galeone che tocca le coste di Scala dei Turchi e Torre Salsa. Infine ci si trasferisce negli Iblei, visitando Chiaramonte Gulfi e Monterosso Almo, ospiti di un mastro casaro che produce cacio cavallo ragusano come si faceva una volta. Ovviamente l’operatore a tutto questo percorso potrà aggiungere varie mete che non rientrano nei nostri “territori”, come per esempio una visita all’Etna, meta praticamente imperdibile. E poi, se parliamo del mercato americano, non si potrà fare a meno di recarsi a Taormina”.
Pierfilippo ci anticipa inoltre di un nuovo ed importante progetto di cooperazione che coinvolge quattro Gal: Gal Sicani, Gal Madonie, Natiblei, Metropoliest (Palermo-Bagheria). Si chiama “Ori del Mediterraneo”: “tutti i Gal hanno deciso di sposare l’idea di “turismo relazionale” che mi vede insieme ad altri tra i promotori. È un progetto che concretizza l’impegno sostenuto in questi anni di attività nel mondo dell’accoglienza dei turisti e relativi tour, è una tappa molto importante per me. Quella di oggi è la presentazione di una realtà che già esiste. Di fatti noi guide, siamo già da tempo in collaborazione per la realizzazione di questo progetto. Quando un operatore ci chiede un suggerimento sulla scelta delle mete noi sappiamo già dove indirizzare i turisti. È un’operazione che parte dal basso, perché non ci sono risorse da inventare: noi esistiamo già, siamo connessi, ed insieme a noi esiste un grandioso patrimonio umano e artistico nei Sicani. Ed i Gal ci hanno permesso di metterci in rete”.

Epifania Lo Presti e Martina Chillura