Mussomeli. La Symposium interviene sullo sfratto comunale

MUSSOMELI – Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa a firma del presidente Salvatore Giardina, e del suo vice Pasquale Morreale dell’Associazione Culturale Symposium in merito alla decisione dell’amministrazione comunale di revocare la concessione in uso di immobili comunali:

“Facendo riferimento all’articolo del 17 ottobre, pubblicato su La Sicilia, in cui la nostra Associazione Culturale Symposium, risulta essere stata “SFRATTATA” dai locali del Chiostro San Domenico, assegnati precedentemente in comodato d’uso dall’attuale Amministrazione, vogliamo precisare quanto segue: Apprendiamo solamente mediante i giornali della revoca dei locali del Pala-cultura, un epilogo assurdo, che ci vede coinvolti senza aver ricevuto nessuna convocazione, ne tanto meno alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale. Il tutto assume contorni molto più grotteschi, nel momento in cui ci si sofferma a leggerne le motivazioni, sommarie, mendaci e contraddittorie, che vanno in netto contrasto con tutte le belle parole che sindaco e assessori pronunciano, ogni qualvolta vengono invitati a rappresentare l’amministrazione negli eventi organizzati nel territorio.

Premesso ciò, in salvaguardia della nostra reputazione, ci sembra al quanto doveroso mettere in luce la realtà dei fatti, nel rispetto dei nostri associati e di tutte quelle persone, che volutamente, volontariamente e gratuitamente si sono spese collaborando allo svolgimento delle nostre attività:

  • Non risulta veritiero, che la nostra associazione non abbia corrisposto il canone stabilito, in quanto, lo stesso è stato regolarmente pagato ogni anno, e che quello previsto per l’anno in corso, sarebbe stato (come sempre) regolarmente versato, autotassandoci, non essendo la nostra un’associazione a scopo di lucro, priva di qualsiasi introito, ma che nonostante tutto, si è sempre impegnata nell’organizzazione oltre che della sacra rappresentazione della “Passione di Cristo” anche di altri eventi nell’ambito di questo territorio. Precisiamo inoltre che, la nostra associazione non è mai stata messa nelle condizioni di operare adeguatamente, in quanto codesta amministrazione, ha fatto solo ed esclusivamente promesse da marinaio, mai mantenute. Mettiamo a conoscenza la cittadinanza del fatto, che il disinteresse e l’approssimazione  mostrati, ci hanno indotto a non poter continuare, visto che nell’anno 2012 i nostri cari amministratori, giusto per utilizzare un termine a loro caro, non hanno mai “ottemperato” agli accordi pattuiti nel corso dei vari incontri tra le parti, facendoci gravare sulle nostre spalle, spese che al contrario si sarebbero potute pagare, qualora si fossero seriamente impegnati, nel richiedere ed ottenere i contributi necessari come prestabilito. Nonostante averci lasciato in serie difficoltà, a seguito della loro totale inefficienza, in quell’occasione hanno preteso anche  il versamento del canone annuo, senza neanche proporci alcuna compensazione, come avviene con altre associazioni, che per varie situazioni di comodo, sono esenti dal pagamento del canone.

Un’amministrazione in balia del pressapochismo, che ha sempre mostrato scarsa sensibilità e poca avvedutezza nei nostri riguardi:

  • Non risulta veritiero che i locali siano stati arbitrariamente inibiti all’accesso, in quanto, l’ulteriore chiusura di sicurezza, è stata preventivamente da noi richiesta e autorizzata dall’ Assessore Enzo Nucera, visto che, purtroppo la loro scarsa e sommaria gestione del tutto, ha fatto si che le chiavi delle stanze della struttura, risultassero essere  in possesso di più persone, oltretutto, non autorizzate all’accesso ai locali;
  • In merito alla stanza identificata in planimetria al nr. 12, all’interno della quale si sostiene di avere riscontrato l’utilizzo della stessa come mero deposito materiali, si fa notare, come anche in questo caso, i nostri amministratori, siano in totale confusione, in quanto come da accordi prestabiliti, la stanza in oggetto, era stata richiesta solo ed esclusivamente per custodire costumi e materiali di scena, utilizzati per lo svolgimento delle nostre diverse attività culturali.
  • Riguardo la contestazione circa la mancata presentazione della relazione relativa alle attività svolte, la riteniamo come un cavillo, una scusa atta a creare ostracismo.

Perché alla fine, se vogliamo dircela tutta, qualsiasi associazione, dovrebbe da parte di una qualsiasi amministrazione, senza badare al colore o appartenenza politica, essere invogliata, coccolata, affiancata, stimolata (e chi più ne ha più ne metta) a continuare, perché è sempre e comunque un patrimonio, di idee e di uomini che fanno sacrifici senza nulla a pretendere per qualcosa che riguarda la COLLETTIVITA’ e non per averne un guadagno né qualcosa in cambio.”