Eolico a Mussomeli. Scatta la protesta per un regolamento

MUSSOMELI – Hanno protestato stamattina, in Piazza della Repubblica, davanti l’ingresso di Palazzo Municipale, per dire il loro NO convinto all’eolico selvaggio. Quello che chiedono i cittadini riuniti nell’Associazione Terre di  Manfredi, presieduta da Giovanni Costanzo, è una regolamentazione sull’installazione degli impianti eolici.
Nata come Comitato Selvaggia-Calabue, si è presto dovuta trasformare in un organismo che rappresentasse gli interessi di più contrade. Ben presto, infatti, anche chi ha proprietà nelle contrade  Casazza, Polizzello, Manca, Scala, Monticelli e Germano, si è voluto accodare alla protesta in quanto anche queste zone presentano diversi impianti.
Così, dalla quarantina di soci iniziali, è già stata raggiunta quota cento e più, senza contare i soci simpatizzanti che hanno sposato la causa pur non avendo interessi diretti.
“Noi non siamo contro l’eolico. – precisa la vicepresidente dell’Associazione Terre di  Manfredi Josè Castiglione – Siamo contro l’eolico selvaggio, quell’eolico che mette a rischio la salute delle persone e che non va a tutelare gli interessi dei singoli cittadini che hanno investito in casette, villette, nella tranquillità e nella serenità. Il nostro obiettivo è di tutelare l’ambiente e il nostro patrimonio paesaggistico e archeologico, perché molti dei pali sono in siti archeologici o nelle vicinanze. Ma anche tutelare i cittadini, perché molti di questi impianti si trovano in zone residenziali, non di certo in aperta campagna. Noi vogliamo tutelare la loro salute. Ci chiediamo: come può interagire il campo elettromagnetico prodotto dalle innumerevoli antenne di telefonia che si stanno diffondendo sul territorio mussomelese con i campi magnetici prodotti dalla pale eoliche, che vengono definiti mini eolico quanto si tratta di pali alti 53 metri che possono essere impiantati senza autorizzazioni, solo comunicando l’inizio lavori, o con autorizzazioni ottenibili facilmente.
protesta-minieolico-mussomeli-1Oggi noi stiamo chiedendo al consiglio comunale e al Comune di essere tutelati, di definire dei vincoli paesaggistici, ambientali e urbanistici, che tutelino le persone e la loro salute, perché organizzazioni mondiali, come l’Istituto Mondiale di Sanità Statunitense o l’Accademia di Medicina Francese, che sono di certo più all’avanguardia di noi perché hanno iniziato prima ad utilizzare l’energia eolica, stanno dimostrando attraverso studi e ricerche come si stiano diffondendo dei disturbi, definiti sindrome da turbina eolica, che predispongono a sviluppare alcune patologie cardiovascolari od oncologiche.”
E dopo l’attesa, stamattina, ad accogliere in aula consiliare i manifestanti, sono arrivati il vicesindaco Sebastiano Sorce, l’assessore Gaetano La Piana e il presedente del consiglio Mario D’Amico, che hanno rassicurato i presenti circa un nuovo incontro, probabilmente la prossima settimana, alla presenza anche dell’ingegnere Carmelo Alba, per discutere di un regolamento ad hoc.
D’altronde, bisogna agire in fretta. Ecco la testimonianza della signora Sole Salvina, la cui casa estiva in c/da Monticelli, si trova nelle vicinanze di un impianto: “Il rumore che fanno è una tortura. Per fortuna finora è stata un’estate fresca, perché se fosse stata un’estate come tre anni fa io avrei chiuso la casa e me ne sarei ritornata in paese. Anche con le finestre chiuse il rumore si sente. È impossibile conviverci, e chi installa questi pali lo sa. Perché, altrimenti, non li ha installati vicino alla propria abitazione? E perché non ha chiesto il consenso del vicinato prima di farlo? Perché sapeva quali sarebbero state le conseguenze. Per non parlare che così facendo ha svalutato le nostre proprietà. Chi è disposto a compare un terreno in una zona così? Non c’è nessuno che tutela il cittadino. L’ARPA è venuta solo ed esclusivamente per farsi vedere, ma non ci ha assolutamente tutelato. Ma io sono disposta a cedergli la mia casa per una settimana, per un mese, pur di fargli capire cosa si prova a vivere nelle vicinanze di questi pali.”
E, a proposito di un’intervista rilasciata sul web in cui si sottolineava che le case vicino agli impianti eolici sono state edificate in terreni agricoli, e quindi in terreni non idonei, Antonino Lo Bello, tra i manifestanti e soci dell’Associazione, sottolinea: “Purtroppo o per fortuna a Mussomeli nessuno costruisce villette, case di abitazione o ville a tutti gli effetti, in zone non agricole, perché a Mussomeli non abbiamo delle zone residenziali dove poter costruire tali residenze. C’è da aggiungere poi che, chi va ad investire nell’eolico, non è un agricoltore che vuole produrre energia per far funzionare la propria azienda, ma bensì persone che mirano a fare denaro per mettere soldi in tasca. Noi potremmo essere anche d’accordo con questo loro fare, purché lo facciano lontano da Mussomeli e lontano dai centri abitati, o ancora lontano dalle zone agricole abitate.”
Ed intanto è partita la raccolta firme per una petizione che chiede aiuto e risposte immediate, prima che vengano impiantati ulteriori pali.
Per associarsi o partecipare alla raccolta firme basta recarsi nella sede dell’Associazione in via Pastrengo 5, terzo piano, tutti i giorni dalle 19:00 alle 21:00. È stato anche creato il gruppo facebook “NO ALL’EOLICO SELVAGGIO”.