Ad Alessandria della Rocca il convegno “Magazzolo: il fiume che non c’è”

ALESSANDRIA DELLA ROCCA – Venerdì 3 gennaio presso la sala consiliare del Municipio di Alessandria della Rocca si è tenuto il convegno dal titolo “Magazzolo: il fiume che non c’è”, organizzato da Rotary club Bivona-Montagna delle rose- Magazzolo il cui presidente è Salvatore Vasile e dal Rotaract club Bivona -Montagna delle rose con presidente Daniela Leto.

Tre i relatori presenti, autori di un libro a più mani sul tema del “Magazzolo”, ma ancora non pubblicato, ognuno dei quali nel corso del convegno ha analizzato il fenomeno da prospettive diverse, secondo la propria sfera d’interesse. Il Dott. Piero Perconti con un’intervento dal titolo “l’ambiente fisico” ha analizzato l’aspetto idrogeologico, il prof. Eugenio Giannone si è interessato dell’aspetto storico-archeologico “i luoghi dello spirito” infatti il titolo del suo intervento,  le emozioni della memoria e dei ricordi invece  sono stati affidati al Prof. Gaetano Settecasi soffermandosi su “la vita, la storia, le leggende”.

Un’analisi etimologica della parola “Magazzolo” ci riporterebbe all’arabo <<magzil >> che vuol dire <<acque vorticose>> , per sua natura il fiume, che ha origine dal Monte Castelluzzo nel territorio comunale di Santo Stefano Quisquina, rendeva rigogliosa tutta la zona del Quisquinese e del territorio che attraversa i comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Calamonaci e Ribera.

I relatori si sono soffermati su di un’analisi della trasformazione che ha dovuto subire il fiume Magazzolo, sulle denunce di anni ed anni di stupro del territorio, rivolte a tutte quelle politiche che hanno permesso la sottrazione delle acque del fiume al comprensorio, e sui conseguenti danni causati alle attività economiche dei paesi interessati, alle attività turistiche che avrebbero potuto nascere legate alla bellezza, di cui un tempo non molto lontano, caratterizzava il territorio circostante il fiume, la foce ad esempio. Il convegno non poteva che sfociare sull’analisi dell’ultima pagina storica, storia dei nostri giorni: la privatizzazione dell’acqua con il conseguente contratto con la società “Nestlè” e la privatizzazione delle falde del sottosuolo.

La speranza dei relatori, degli organizzatori del convegno Vasile, Leto e del sindaco Alfonso Frisco, i quali hanno preso parte al dibattito, è indirizzata soprattutto alle amministrazioni territoriali e regionali e nel loro possibile impegno per una ripresa dello splendore del fiume Magazzolo, al fine di riportare il paesaggio alla sua bellezza e lucentezza ormai lontana.