Bilancio 2013, le accuse dell’opposizione: “la mannaia dell’amministrazione che si abbatte su Santo Stefano Quisquina”

SANTO STEFANO QUISQUINA – Nella seduta consiliare del 9/12/2013 è stato approvato il bilancio di previsione 2013.
Il bilancio approvato e la manovra tariffaria collegata costituiscono un pesante colpo per le famiglie stefanesi e per l’economia dell’intera comunità.
Una Amministrazione comunale estremamente abbottonata (e non certo per il freddo di questi giorni) ha respinto tutte le proposte del gruppo di minoranza che avevano l’obiettivo di non aumentare il peso fiscale già abbastanza elevato che grava sui cittadini di S. Stefano ed ha deciso, a testa bassa, di procedere all’aumento di tariffe e all’istituzione di nuove imposte.
Il gruppo di minoranza, nel corso di due sedute consiliari, ha avanzato proposte concrete per evitare tutto ciò e in particolare:
– La possibilità di procedere all’alienazione di alcuni beni (terreni) comunali al fine di ricavare entrate da destinare ad investimenti ed alla riduzione di alcune spese correnti;
– Una riduzione del costo previsto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti basato su una corretta ed oggettiva determinazione delle voci di pertinenza comunale:
o Assistenza economica
o Costo del personale dell’ufficio tributi
o Costo del personale addetto al servizio
– Contrarietà all’introduzione dell’addizionale comunale IRPEF
La maggioranza ha respinto i relativi emendamenti ed ha deliberato, con il voto contrario del gruppo di opposizione:
– L’introduzione dell’addizionale comunale IRPEF (per la prima volta nel nostro Comune) con un gettito previsto di € 169.000,00;
– L’aumento del costo del servizio Rifiuti di circa € 200.000,00 che si traduce in un aumento medio delle tariffe TARES di circa il 20%;
Un salasso di circa € 370.000,00 all’anno per la dissanguata economia del nostro paese, senza, peraltro, incrementare i servizi.
E’ vero che sono diminuiti di circa € 290.000,00 i trasferimenti al Comune ma è anche vero che, da quest’anno, non ci sono più alcune uscite certe che gravavano sul bilancio fino all’anno scorso ( rata di saldo del debito So.Ge.I.R. di € 75.000,00; cofinanziamento del piano di zona del distretto sanitario di € 15.000,00)
Ma è soprattutto vero che, in un momento di pesantissima crisi, si sarebbe potuto e dovuto fare certamente di più e di meglio, riducendo, per esempio, alcune spese. Come è stato fatto in altri Comuni, anche piuttosto vicini a noi e nelle stesse condizioni (vedi Bivona).
In un momento come questo, per rispetto alla condizione di assoluta sofferenza della popolazione, una Amministrazione responsabile e rispettosa dei cittadini che amministra e dai quali ha ricevuto un enorme consenso, avrebbe dovuto usare il bisturi e non il machete.
L’Amministrazione dirà che si è ridotta l’indennità di carica: ma questa riduzione, se pur apprezzabile, non può costituire un alibi o una premessa per scelte che, drenando risorse per € 370.000,00 dall’economia del paese, pongono le basi per un triste fine anno e per un futuro ancor più gravido di preoccupazioni e di cupo pessimismo.

Quando, qualche tempo fa, dicevamo che “il risveglio” sarebbe stato traumatico e che ci attendevano tempi duri, purtroppo, siamo stati facili profeti.

Fonte: comunicato stampa del gruppo consiliare “LeAli a Santo Stefano