LERCARA FRIDDI – Si è aperto, da parte del sindaco Giuseppe Ferrara, con un’analisi e una disamina della deficitaria e critica situazione economico-finanziaria delle casse municipali il consiglio comunale ordinario, svoltosi ieri sera, 30 settembre 2013, nell’aula di piazza Abbate Romano. “La gestione dei rifiuti è una questione di senso civico – ha detto il primo cittadino di Lercara Friddi – che riguarda anche le condizioni igienico-sanitarie del nostro paese. Inoltre le casse comunali soffrono di un mancato introito dei proventi della Tarsu a partire già dal 2009, per giungere alla quasi totale carenza di flusso finanziario relativo al 2012, sul quale pende la questione dei ricorsi presentati al Tar”.
Alla presenza di 14 consiglieri su 15 e con una maggioranza di 10 voti, è stato approvato il punto all’ordine del giorno più scottante e urgente: il regolamento che introduce il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, Tares in sigla. Valore stimato per il 2013, unico anno di applicazione: un milione e 300 mila euro. A tanto infatti ammonta il conto che il Comune deve versare nelle casse dell’ormai fallimentare Coinres, il consorzio che finora ha gestito il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti a Lercara Friddi. Una cifra che negli anni precedenti era probabilmente anche maggiore, visto che fino all’otto maggio per la sola cittadina di Lercara Friddi i dipendenti che svolgevano il servizio – adesso 18/19 – erano 26/27. “L’introduzione di una nuova fonte di tassazione deve ispirarsi ai principi di equità e ragionevolezza: ciò deve portare a una riduzione della spesa, a una gestione più efficiente ed efficace, all’avvio di sistemi alternativi quali la raccolta differenziata”, ha aggiunto il sindaco.
E’ stato un consiglio comunale appassionato e rispettoso delle diverse posizioni espresse da maggioranza e opposizione, che ha anche deciso il numero di rate e le scadenze per questo tributo “una tantum” a Lercara, in quanto la normativa nazionale ha previsto per il 2014 l’introduzione di un nuovo tributo, la “Service Tax” che cumulerà in un solo bollettino la vecchia Imu e la Tares.
Quattro rate – due entro la fine del 2013 e due antro i primi mesi del 2014 – e solo due “agevolazioni” nel futuro calcolo del tributo: meno 30% sulle abitazioni stagionali (intestate cioè ai cittadini iscritti all’Aire, ovvero residenti all’estero) e meno 50% sugli immobili “a disposizione”, ovvero disabitati o privi dei servizi di base quali energia elettrica e acqua.
Una scelta che si è basata sui principi dell’equità, consumo e quindi produzione di rifiuti, oltre alla considerazione dei metri quadrati dell’abitazione e del numero dei componenti del nucleo familiare residente. Favorevole a queste decisioni, discusse già precedentemente dai due gruppi consiliari in sede di conferenza dei capogruppo, sia la maggioranza che la minoranza. Quest’ultima però ha presentato ieri sera “a sorpresa” un emendamento che avrebbe previsto ulteriori riduzioni per famiglie uninucleari (con un solo componente il nucleo familiare) e famiglie “disagiate”, con criteri da stabilire in sede di approvazione di bilancio. Proposte anche agevolazioni per le attività produttive, commerciali e artigianali. La proposta però è stata respinta con 10 voti contro 4: le famiglie uninucleari sono già contemplate nel nuovo regime di calcolo della Tares, che tiene conto appunto del numero dei residenti dell’abitazione. In più, secondo la maggioranza è difficile stabilire cosa voglia dire “famiglia disagiata” e per ogni altra agevolazione che il Comune voglia concedere a particolari fasce sociali, fra le quali le attività produttive, la spesa deve ricadere necessariamente sugli altri cittadini. La Tares infatti prevede che il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti venga coperto al 100% dalle entrate tributarie.
Il regolamento della Tares è stato dunque approvato – con i soli voti della maggioranza – e dichiarato immediatamente esecutivo, mentre la sua articolazione – numero di rate e scadenze – votata all’unanimità.
Non si è parlato invece di tariffe, che saranno successivamente determinate in sede di approvazione del bilancio preventivo 2014, come per la vecchia Tarsu: l’unica certezza è che la Tares si articolerà in una parte fissa e in una variabile, di cui il consiglio sarà chiamato a stabilire i coefficienti che andranno a determinare l’importo del tributo insieme al calcolo dei metri quadrati e del numero di abitanti dell’immobile. I numeri però parlano chiaro, secondo i dati forniti dagli uffici economico-finanziari del Comune, secondo cui la spesa già sostenuta per il 2013 per il servizio è di un milione e 300 mila euro, di cui circa 750 mila per il solo personale, cioè 18/19 addetti al servizio. Il resto, sono le spese di gestione dei mezzi e di conferimento dei rifiuti nelle discariche regionali.
Una situazione decisamente insostenibile a detta del sindaco, che ha fatto un accorato appello al senso civico di ciascuno e alla unione delle forze per poter ridurre la spesa. Come? Riducendo il personale – ricordiamo che già a inizio maggio sono stati licenziati otto dipendenti, quindi si è scesi da 26/27 a 18/19 – e dunque razionalizzando la spesa, oltre all’avvio della raccolta differenziata, che permetterebbe la riduzione della quantità di rifiuti da conferire in discarica. Inoltre, il Coinres è ormai in fallimento e, anche se il consorzio ha chiesto una delega per poter continuare a occuparsi del servizio, il sindaco ha negato il suo assenso alla proroga dell’affidamento.
“La nostra è una civica amministrazione ricca di debiti, su questo bisogna lavorare insieme”, ha concluso il primo cittadino.
Nel corso del consiglio comunale è stata inoltre completata la composizione del consiglio comunale: ha giurato anche Ettore Calamaio, il 15esimo consigliere risultato eletto nelle scorse amministrative del 9 e 10 giugno e che era stato assente in tutte le precedenti adunanze, appartenente al gruppo di minoranza.
Approvati all’unanimità i restanti punti all’ordine del giorno: due adeguamenti normativi e il conferimento della cittadinanza onoraria al professore Francesco La Rosa.