Quote latte: qualche buona notizia anche per gli allevatori dei monti sicani

Per la campagna 2012 – 2013 non ci saranno multe da pagare. La notizia è stata riportata sulla stampa nazionale di settore con sollievo e soddisfazione. Per gli allevatori che hanno prodotto oltre la quota assegnata è davvero una buona notizia. Il motivo è molto semplice: la produzione italiana si è fermata al di sotto del tetto imposto da Bruxelles che è di 10,87 tonnellate.
Da quando sono state istituite le quote, e cioè dal 1984, sorte per equilibrare la produzione dei Paesi della Comunità europea, l’Italia ha avuto tante vicissitudini. E’ ancora vivo il ricordo di quei momenti di tensione durante le rivolta degli allevatori.
La quota è, per chi non lo sapesse, la quantità di latte autorizzata a produrre, a sua volta divisa in “quota consegne” quella conferibile ai caseifici o alle latterie e “quota vendite dirette” quella trasformata direttamente dai produttori in formaggio.
La quota ha rappresentato, e rappresenta, un limite alla produzione, infatti, quando questa viene superata, è applicato il “prelievo supplementare” che è una multa pari ad € 27,83 per ogni quintale di latte prodotto in esubero.
Molti allevatori non hanno potuto aumentare il numero dei bovini da latte per questo limite che nella zona del Tumarrano, che è a forte vocazione zootecnica ha frenato, lo sviluppo a qualche azienda, come ha frenato il giovane imprenditore ad intraprendere l’attività di allevatore produttore di latte. In Sicilia l’applicazione delle norne sulle quote, mettendo a confronto costi-benefici, ha prodotto più problemi con previsione di strascichi ancora per molti anni. Una delle cause sta nel fatto che, essendo le quote state assegnate sulla base di documentazione fiscale probante (es. fatture) i produttori siciliano in quell’epoca, per motivi che non sto qui ad elencare, non sono stati in grado di dimostrare la reale quantità di latte prodotto con il risultato che molti sono incorsi nelle sanzioni previste dalla legge.

Altra buona notizia è stata pubblicata nel sito dell’Assessorato delle Risorse agricole ed alimentari, con il decreto dirigenziale del 28 maggio u.s., che ha approvato le graduatorie provvisorie delle domande ammissibili riferite alle “consegne” e “vendite dirette” distinte per zona (pianura, montagna e svantaggiata e per categoria (A,B e C). Le graduatorie li trovate pubblicate sul sito dell’Assessorato competente.

I quantitativi disponibili nella riserva regionale sono di kg 343.068 nella zona di pianura, di kg 1.976.782 nella zona di montagna e di kg 382.486 nella zona svantaggiata.
E’ questa una ulteriore

E’ utile ricordare che dal 1 aprile 2015 le quote cesseranno di esistere, salvo proroghe, aggiustamenti, nuovi vincoli che la politica agraria, esaminati i pro e i contro, vorrà dare. E’ già pronto a prendere il posto delle quote il “pacchetto latte” che nei propositi mira ad evitare traumi al settore passando da un regime ad un altro. Ma è ancora presto per parlarne, visto che il Ministero competente ha cambiato dirigenza.
La speranza è perciò rivolta al neo ministro Nunzia De Girolamo, alla quale facciamo gli auguri, di buon lavoro.
E’ parere dello scrivente che in Sicilia il regime delle quote non ha funzionato, né si intravedono miglioramenti con regimi rigorosi come lo sono state le norme ancora in vigore. Perciò ben venga il 2015 con l’abolizione delle quote, ma attenzione al mercato che può crollare ulteriormente, dando agli speculatori, la possibilità di movimenti in grado di determinare ulteriori appesantimenti al comparto.
Interessanti sono stati gli incontri dell’ex Ministro De Castro a livello europeo, ma di latte si tornerà a parlare a settembre. E noi vi terremo informati.

Andrea Cammarata